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Casa in Salento: vivere in un frantoio

di Redazione Ville&Casali

Casa in Salento

Nel cuore del Salento, a Sogliano Cavour, provincia di Lecce, gli architetti Ludovica e Roberto Palomba, celebre coppia di designer con sede a Milano, hanno realizzato la loro casa per le vacanze. Non si tratta di un edificio costruito ex-novo, mimetizzato nel contesto e inserito in un uliveto, anche se con le olive ha qualcosa in comune.

Casa in SalentoIl progetto, infatti, consiste nella trasformazione di un antico frantoio del 1600, caratterizzato da alti soffitti con la tradizionale volta a stella e da pavimenti in pietra. L’abitazione è parte integrante di un’anonima via ed è accostata alle altre costruzioni che si susseguono. Una volta oltrepassata la porta d’ingresso e percorsi alcuni gradini del vecchio frantoio, un ambiente a cielo aperto accoglie l’ospite e lo catapulta in un altro fantastico mondo: la vita chiassosa della strada, attutita dal muro perimetrale, viene lasciata alle spalle e ci si trova immersi in un labirinto di 400 mq, disposti su vari livelli. La sfida del progetto è stata quella di trasformare un edificio produttivo in una casa: le varie stanze, dalle altezze considerevoli, perché ospitavano i macchinari tecnici, e caratterizzate dagli spessi muri in pietra leccese, si susseguono senza soluzione di continuità.

L’anima della casa in Salento: la luce

Dove è stato possibile sono state effettuate delle aperture per permettere alla luce di entrare: gli ambienti in origine in penombra si sono mostrati in tutta la loro bellezza rustica e gli arredi inseriti, anche se dalle linee moderne, sembrano essere nati per stare in questi maestosi spazi. L’arioso soggiorno, ad esempio, dove la luce vibra sulla calce, si spegne sulla pietra leccese e definisce le volte del Seicento. Gli arredi mostrano il volto empatico del design con il paravento e il lettino di Exteta e con i divani di Zanotta. Inoltre, tutti i serramenti, interni ed esterni, e alcune lampade in ferro sono stati realizzati dagli artigiani del posto. La manodopera locale ha, infatti, giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione della casa: sono bastati, infatti, solamente cinque mesi e cinque visite al cantiere per vedere ultimata la trasformazione dell’antico frantoio, con cura e attenzione al dettaglio, per non tradire l’antica vocazione del luogo.

La parola agli architetti

Casa in SalentoL’area della casa che abbiamo ristrutturato è di circa 400 metri quadri, un susseguirsi di grandi stanze situate su più livelli caratterizzate da alti soffitti a volta a stella, una tecnica di costruzione tipica del Salento, risalenti al 1600. Un luogo molto luminoso, che si snoda attorno ad un piccolo chiostro d’accesso.
Il legame con il territorio salentino è molto forte: le terrazze si aprono sul cielo e il paesaggio circostante, i materiali scelti, come la pietra leccese, rimandano inconfondibilmente al genius loci.
Rendere domestico uno spazio un tempo produttivo è stato un percorso affascinante. Attraverso la scelta di materiali naturali, il bianco splendente della calce alle pareti, le forme e le linee degli elementi d’arredo si comprende la nostra visione dell’interior design. Abbiamo scelto pochi pezzi d’arredo: alternando pezzi di design realizzati da noi ad arredi che le nostre famiglie si tramandano da generazioni. Essendo architetti, oltre che designer, abbiamo un punto di vista globale, un continuum in cui architettura e design s’incontrano e si fondono.
Questa casa è il nostro “buen ritiro” nel cuore del Salento, una terra che amiamo. E’ un luogo di decompressione, e allo stesso tempo conviviale.

 

 

 

 

 

A cura di Aldo Mazzolani

© Riproduzione riservata.

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