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Una casa piena di luce a Vipiteno

di Redazione Ville&Casali

La cucina Bulthaup con il tavolo da pranzo

Volevamo una casa con tanta luce, tanto vetro e con i materiali del territorio, la pietra di Val di Vizze, e l’abete della Valle Aurina. Il vecchio maso su cui è stata costruita la casa l’abbiamo trovato attraverso l’annuncio su un giornale”, spiega una coppia di Vipiteno, lui farmacista e lei insegnante di inglese.

Lo chalet si trova non lontano dalla cittadina della Val d’Isarco, nel borgo di Tunes, a 1066 m. con 240 abitanti, ed è raggiungibile attraverso un sentiero della meditazione. “Assolutamente da vedere”, dice una guida locale, “ è la chiesa di San Giacomo, originariamente dedicata al diacono Laurantius. Partendo dall’entrata principale della chiesa parrocchiale di Vipiteno si snoda un sentiero di meditazione che conduce alla chiesa di Tunes. Inoltre la località fa parte del sentiero circolare di Vipiteno, attraverso il quale si può raggiungere Telves di Sotto e di Sopra”. Il progetto è stato affidato all’architetto Harald Pichler dello studio Kerchbaumer Pichler di Bressanone.

“L’architettura”, secondo questo studio, “deve creare il benessere, l’energia e dare forza al luogo per far emergere un processo progettuale. Lo scopo lavorativo preposto è il miglioramento sociale ed umanitario del nostro ambiente”. “Diamo particolare importanza all’aspetto ambientale ed ecologico, continua l’architetto Pichler, “per esempio alla scelta dei materiali oppure al consumo energetico (Casa clima)”.

Questa casa, pur essendo stata costruita quasi 15 anni fa, è estremamente moderna e nello stesso tempo ben inserita nel borgo antico. E’ una casa realizzata con materiali ecologici ed isolanti naturali. E’ calda, sia per la luce che entra dalle ampie finestre e dal tetto, quasi fosse un loft, sia per l’impiego di molto legno chiaro, sapientemente lavorato da Richard Kofler, un falegname di Vipiteno. Le vernici utilizzate sono naturali. “Tutte le tramezze sono state eseguite in mattoni di argilla grezzo ed intonacate con argilla, armate con pelo di bovino, per creare un clima con la giusta umidità”, spiega l’architetto Pichler. “La coibentazione esterna è stata eseguita con stuoie di cannette intonacate esternamente”. Il riscaldamento è fornito da una caldaia alimentata a pellet e l’irradiazione del calore avviene tramite serpentine, collocate sotto i pavimenti.

In tutto la casa è di 200 mq. su un terreno di 1220 mq. Dispone di tre camere da letto per la famiglia e di un’altra camera da letto per gli ospiti, e di un ampio soggiorno, impreziosito da una stube originale. Molto utilizzato il giardino d’inverno: un soggiorno con ampi divani, illuminato da ampie vetrate, arricchito da numerose piante da appartamento. Da questa “conservatory” si gode una vista spettacolare sulla valle di Giovo e sulle montagne. I pavimenti sono coperti da molti tappeti caucasici, forniti da un’amica di famiglia, che li acquista ad Amsterdam. La cucina, unita alla zona pranzo, è una Bulthaup. La costruzione è stata realizzata da una ditta di Prati, un borgo vicino Vipiteno, dalla ditta Plank. Le lampade, infine, sono state disegnate dall’architetto Pichler, e realizzate a Monaco di Baviera. Si può dire che ogni lampada sia un pezzo unico. La cassapanca all’ingresso è stata acquistata nella Valle Sarentina, vicino Bolzano.

Di Enrico Morelli
Foto di Corrado Bonomo 

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