Minimalismo opulento a Montone

di Redazione Ville&Casali

Minimalismo opulento a Montone

Negli anni Ottanta, la famosa ballerina americana di danza classica, Naomi Sorkin, successivamente sposata all’attore inglese Peter Tate, scopriva l’Italia partecipando alla rappresentazione Il sogno di una notte di mezz’estate con la compagnia di Lindsay Kemp. Spesso era ospite nella casa toscana dell’attore scozzese John Fraser, che da 40 anni vi trascorre ogni estate, e da qui scopriva i luoghi più belli del centro Italia, da Firenze ad Assisi, da Gubbio a Todi.  Verso la fine degli anni duemila, Naomi e Peter Tate si misero alla ricerca del loro rifugio d’amore italiano. Oggi, conversando nella terrazza che domina la piscina della loro casa mozzafiato, da cui si ammira una valle di boschi e lo skyline di una torre del XII secolo, Naomi ci versa un bicchiere di Pinot della Val Niccone. “Ci sono voluti tre anni per trovare il posto che ci piaceva”, ci racconta la famosa ballerina che a soli 17 anni danzava nell’America Ballet Theatre come solista. “Un agente inglese ci segnalò alcune proprietà e noi, che disponevamo di un budget limitato, scegliemmo un casale diroccato ma che godeva di una vista spettacolare su una valle di boschi, a quattro chilometri da Montone, uno dei borghi più belli d’Italia”. Insieme alla casa, che l’amico Fraser definì subito “very umpromising ruin”, un rudere senza speranze, erano inclusi 47 ettari di bosco e un immobile annesso che ancora deve essere ristrutturato. Il tutto per 85 mila sterline.

Trovare un architetto, non è stato facile”, racconta oggi Naomi Tate. “Al terzo incontro abbiamo scelto Irma de Arrascaeta, di origini argentine, ma con studio ad Umbertide, che è diventata un’amica, e un architetto su cui contare anche per alcuni progetti a Londra, dove Naomi Tate si occupa di interior design. “Ora”, aggiunge la ballerina, “John Fraser pensa che questa sia la più bella casa dell’Umbria. Un paradiso”. Infatti, la passione per il bello e per l’arte coltivati in tanti anni di danza classica si è trasformata negli anni in un talento per l’arredamento e lo stile, che molte persone gli chiedono di condividere nelle loro case. Quindi, se qualcuno apprezza il suo stile, può assicurarsi un pezzetto del suo “paradiso” contattando Naomi Tate attraverso il sito web: www.naomitatedesigns.com. Per raggiungere questa suggestiva dimora, denominata Col di casale, arrivati ad Umbertide, bisogna imboccare la strada per Montone e poi, attraverso una strada battuta di alcuni km, entrare in una fitta boscaglia e raggiungere Col di Casale, la residenza italiana dei Tate. La vista del casale, che guarda ad occidente, fa subito pensare a una casa provenzale, con quattro canne fumarie, circondata da piante di lavanda e ginestre, mentre diversi cespugli di rose rampicanti avvolgono la porta d’ingresso. Entrare nel casale è come varcare la soglia di un palazzo, in cui gli arredi classici sono protagonisti: tappeti, candelabri, divani o armadi. Minimalismo opulento, lo definisce Naomi Tate.

La bellezza si fonde con il comfort e Col di Casale sprigiona un senso di grande semplicità. “Tutto frutto dei miei contatti con molti antiquari inglesi”, spiega Naomi Tate, “ma anche delle mie scoperte al mercato dell’antiquariato di Arezzo e delle visite ad antiquari di Firenze, Umbertide o Città di Castello”. I Tate vengono in Italia in media ogni due mesi e amano andare a Firenze in gennaio quando i turisti sono rari. D’estate, invece, frequentano il festival del jazz di Perugia o i concerti che si svolgono in alcuni paesi vicini, come Preggio, Citerna e Città di Castello. La casa umbra dei Tate serve anche per riposare e per pensare a nuovi progetti. Peter Tate è uno scrittore ed attore. Ed è anche un impresario che ricerca e produce nuove opere da presentare nei teatri di Londra, New York e spesso nell’Europa dell’Est.

di Enrico Morelli
foto di Corrado Bonomo

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