Pubblicità

Cani antifurto: alla larga da esche avvelenate

di Maria Paola Gianni

Cani antifurto: alla larga da esche avvelenate

La chiamano sindrome da Pastore Tedesco ed è la difesa a ogni costo del territorio da parte del miglior amico dell’uomo. La praticano soprattutto i cani pastori.

Ma la paura che qualche malintenzionato possa lasciare un boccone avvelenato in caso di cani antifurto è alta.

Premesso che qualsiasi cane è un deterrente per i ladri, i quali prediligono ville e famiglie senza animali, molti esperti consigliano di tenere comunque Fido dentro casa la notte, per metterlo al riparo da eventuali bocconi avvelenati, con la certezza che, nel caso di visite sgradite all’interno, non esiterà a intervenire.

Come spiega il dog trainer Vieri C. Timosci, meglio conosciuto come Dr Dog, che promuove corsi per insegnare ai cani a riconoscere i bocconi avvelenati al Centro Polifunzionale di addestramento cinofilo della Scuola italiana cani salvataggio (Sics) di Roberto Gasbarri (con sede a Roma, in via Ardeatina):

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Vieri C. Timosci, dog trainer Dr Dog”]il metodo più efficace è insegnare al quattro zampe di evitare tutto ciò che trova per terra condizionando un comportamento alternativo, ossia il cane trova una cosa, la lascia lì, ma corre dal padrone sapendo che riceverà una ricompensa. Questo sistema, però, obbligherà il proprietario a dare molte ricompense al cane.[/penci_blockquote]

Cani antifurto: alla larga da esche avvelenate

Comunque sia, ci vuole del tempo, la cosa migliore è rivolgersi a un educatore specializzato, perché, come precisa Dr Dog, si cerca di annientare un comportamento primordiale del cane, quello di prendere cibo quando è a disposizione.

Poi aggiunge:

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Vieri C. Timosci, dog trainer Dr Dog”]Il professionista può pure insegnare al quattro zampe a riconoscere l’odore dei veleni di solito usati dai ladri. Sono soprattutto sostanze che agiscono nel breve periodo, non certo i topicidi, che uccidono lentamente.[/penci_blockquote]

Altra cosa importante è che:

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Vieri C. Timosci, dog trainer Dr Dog”]se si prende un cane da guardia, lo stesso deve fare quello e basta, non può certo fare anche il pet da salotto. Un buon cane da guardia ha meno contatto con gli umani di famiglia. Nelle ville, ad esempio, viene accudito dal guardiano, e deve poter sempre proteggere il territorio a lui affidato. Può anche interagire con la famiglia, ma non si può pensare di fargli passare tutto il pomeriggio coi bambini e poi, la sera, di fargli controllare il territorio. Certi cani da guardia di giorno restano nel loro kennel ed escono fuori di notte in giro per la villa. Ogni caso fa a sé: una mia cliente ha un Cane Corso femmina che vive in casa, che ha fatto talmente tanto chiasso da aver fatto fuggire i ladri.[/penci_blockquote]

Indirizzario web:

Visita il sito web di Dr Dog

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti