Casolare in Toscana: buen retiro di un artista

di Redazione Ville&Casali

Casolare in Toscana

La natura come rifugio, la natura come ispirazione, uno splendido casolare in Tiscana, nei pressi di Pietrasanta, in toscana, è il buen retiro di Renate Schrems, designer di gioielli di origine tedesca, art director e manager del marchio Sévigné.

L’atmosfera bohémien ed estremamente creativa di questa località in provincia di Lucca, ormai nota in tutto il mondo, scelta come residenza da numerosi artisti che lì si sono trasferiti a partire dagli anni settanta, si respira nell’aria, insieme al profumo di fiori e a quello della menta.

L’abitazione scelta da Renate, un tempo conosciuta col nome di Le tre sorelle, è circondata da un giardino paradisiaco di oltre 25mila mq.

In lontananza, oltre il bosco, si scorge il mar tirreno. Il luogo è sufficientemente isolato da rappresentare un asilo, un luogo ben protetto dove rifugiarsi: si può raggiungere soltanto a piedi, cosa che garantisce quella pace e quella tranquillità che, quando si crea, è desiderabile quanto necessaria.

Dopo aver lasciato la macchina in una piccola radura in mezzo agli alberi, ci si deve inerpicare per un sentiero lungo circa duecento metri e poi, quasi per incanto, ci si trova di fronte alla casa, che dà il benvenuto all’ospite con l’allegria dei suoi colori accesi.

In quest’anglo nascosto e selvaggio Renate ha scelto di vivere buona parte dell’anno con i suoi due cani, Alma e Paola, per trarre ispirazione e concentrarsi sulle sue creazioni. Si tratta certo di un posto isolato, ma attenzione a non confondere l’aggettivo con solitario: i due termini, quando si parla del casolare delle Tre sorelle, non sono per nulla sinonimo.

Infatti, Renate raramente è sola. Molto spesso la vengono a trovare amici e collaboratori, anche loro incantati dalla natura che caratterizza questa meravigliosa zona d’Italia, con i suoi tipici terrazzamenti coltivati, alberi di acacia, castagni e ulivi secolari. Ad ogni angolo si coglie l’energia della padrona di casa, la sua determinazione e la sua originalità.

In ogni dettaglio si vede riflesso tutto il suo mondo, che mescola amore per il lavoro con le mani (artigianato è il termine che preferisce di gran lunga ad arte), gioia di vivere, suggestioni naturali e cultura.

Quando non siede alla scrivania del suo studio, Renate si occupa personalmente del giardino e della vigna, dove produce sia vino sia olio.

L’abitazione principale è di un sorprendente rosa, che contrasta e fa risaltare le tinte più scure del bosco e il verde più acceso del giardino, tinte che si ritrovano però all’interno della casa, una volta varcata la soglia, in una sorta di legame tra il dentro e il fuori che vuole segnare lo stretto collegamento fra la dimora e la terra che la ospita.

Dentro casa torna quindi il legno, ma anche il verde, in una sfumatura turchese e delicata che riveste il frigorifero e che rimanda poi alle piastrelle, fatte a mano, del bagno (che prima della ristrutturazione era invece una cucina).

Il richiamo all’arte e all’elemento umano è dato dalle mattonelle bianche e nere dei pavimenti dal disegno grafico vagamente escheriano, che Renate ha recuperato da un antiquario della zona.

Ma a creare l’originalità e l’eccezionalità di questa abitazione sono gli oggetti che la designer tedesca ha scoperto e reinterpretato, mescolandoli tra loro senza preoccuparsi della loro origine, ma solo dello straordinario effetto derivante dal loro accostamento. suggestioni spagnole, messicane, provenzali pervadono la casa. Alcuni acquisti fatti girovagando per il mondo hanno perso completamente il ruolo di souvenir di viaggio per diventare a tutti gli effetti pezzi d’arredo.

Le colonne che dividono il soggiorno dalla sala pranzo provengono da un antiquario di Monaco di Baviera; il portavivande di un aeroplano è stato riadattato a credenza; un mobiletto per il pronto soccorso ha ricevuto il più nobile ruolo di pensile da parete.

Pezzi di modernariato si affiancano a mobili dal gusto più classico e tradizionale. La sala da pranzo è dominata dal grande tavolo in legno e dalle sedie che la proprietaria ha fatto rifoderare e poi da una grande foto in bianco e nero dell’amato Jack Russel Terrier, dono di un amico artista.

Le opere d’arte e i ricordi personali, le foto di famiglia e i simboli profani e religiosi (croci, cuori, madonne e teschi, ritornano spesso come soprammobili e sono componenti importanti anche delle sue collezioni di gioielli) stanno gli uni vicino agli altri per dar vita a un mix sapiente e bizzarro.

Il casolare in Toscana immerso nei boschi

Poco distante dall’abitazione principale, dietro al pergolato ricoperto da un magnifico glicine, che nelle calde estati toscane garantisce la necessaria frescura agli ospiti, si trova l’ex stalla, trasformata in guest house.

Nella camera degli ospiti un originale baldacchino, realizzato dalla stessa Renate, vede l’utilizzo di due spade giapponesi. Mentre il bagno sembra essere ricavato scavando nella pietra.

In mezzo al bosco, affiancata da due lussureggianti piante di banano, si scopre una piccola ‘piscina’ di forma allungata e color magenta chiaro, omaggio all’architetto messicano Luis Barragán.

Il gusto eclettico e l’ironia che pervadono questa dimora di campagna si ritrovano anche nei gioielli ideati da Renate, creazioni per Sévigné, marchio nato a Monaco di Baviera nel 1979.

Chi la conosce sa che la sua estetica è fortemente poliedrica ma anche dotata di radici profonde.

Ogni pezzo della collezione si ispira all’arte contemporanea, ma soprattutto alla natura, che Renate può ammirare intorno al suo casolare.

Quando parla del motivo che l’ha portata a trasferirsi qui la padrona di casa afferma che “gli alberi sono stati la mia terapia!“.

Tra le viti che circondano il casolare crescono piante di fichi e prugne, arbusti di lavanda, rose, splendidi oleandri e ortensie bianche e blufagioli, ma anche pomodori cuore di bue e lattuga.

E così, nella variegata collezione di gioielli creata da Renate si possono trovare foglie di vite di opale rosa, quarzo fumé e pietre di luna finemente cesellate, insieme a tormaline e diamanti a forma di serpenti, gatti e Jack Russell Terrier, compagni preferiti di Renate.

Nella linea Croco ci sono anche le lucertole, che normalmente si riscaldano sulle pareti e sulle pietre intorno alla casa sotto il sole. E sopra tutto questo, sopra alla casa e ai suoi ospiti, si allarga lo sguardo di quello che è diventato il simbolo del luogo: l’angelo in bronzo che accoglie i visitatori lungo il sentiero. Una sorta di santo patrono che veglia sull’unicità di questo universo in miniatura, che ha già dimostrato di amare e proteggere, salvandolo da un incendio che, qualche anno fa, ha devastato l’area circostante.

 

 

 

Testo di Camille Poli

Foto di Brando Cimarosti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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