Nel laboratorio della Festa a Viterbo

di Redazione Ville&Casali

Laboratorio della Festa a Viterbo

Ci sono luoghi che sembrano portare dentro di sé lo spirito del Natale e solo quando la festa arriva riescono ad esprimere davvero la loro profonda natura. Come questa tenuta di epoca tardo seicentesca alle porte di Viterbo, oggi divenuta Relais de Charme a cinque stelle per ospiti molto particolari (tra questi, Julia Roberts, che l’ha scelta per soggiornarci con tutta la famiglia durante le riprese del suo film Mangia Prega Ama).

Dietro la magia di questi ambienti, vestiti a festa per celebrare il momento più solenne dell’anno, c’è l’intuito manieristico della sua proprietaria, l’interior decorator Maria Renata Catalano Rossi Danielli, appassionata dello stile provenzale e degli oggetti che raccontano storie, come densa di storia è la famiglia a cui appartiene (il nonno del marito era il noto archeologo Luigi Rossi Danielli, a cui si deve, tra le altre cose, la scoperta della Ferento etrusca e romana di Viterbo).

Sono stati sufficienti pochi essenziali elementi (alla cui scelta hanno contribuito Roberto Di Serio e Stefano Granelli, titolari de La Bottega della Casa, di Viterbo) per raccontare un Natale semplice e, al contempo, carico di suggestioni come si conviene al contesto e, naturalmente, conforme al concetto di eleganza della proprietaria, sobrio ed essenziale: qualche ghirlanda, verde o composta di rami intrecciati, candelabri in resina verniciati di grigio, lanterne con la struttura in legno, anch’esse verniciate di grigio alla maniera provenzale, graziose sfere di diversa natura (un gruppo di esse è realizzato utilizzando la parte posteriore dello specchio) e generose coppe di cristallo per contenere elementi decorativi.

Il viaggio di Maria Renata Catalano Rossi Danielli attraverso la storia di questo luogo inizia circa dieci anni fa, quando, alla nascita del figlio, la famiglia decide di trasferirsi dal centro di Roma nella campagna della Tuscia: “Una scelta di qualità di vita”, spiega. La tenuta, antica proprietà della famiglia, è composta dalla villa padronale, con una piccola chiesa in cui si celebrano ancora tutti gli eventi più importanti, e da una struttura adiacente, dove, in passato, vivevano tre famiglie di contadini. È qui che la creatività della decoratrice ha trovato la sua massima espressione.

La ristrutturazione, di carattere rigorosamente filologico, ha conciliato la natura storica degli ambienti con le esigenze di funzionalità, dividendo il piano superiore in cinque unità indipendenti (di cui una master suite, con anticamera e camino), tutte con bagno, e collegando i due piani (originariamente separati) attraverso un’importante quanto leggera scala di legno: “Il collegamento dei due piani è stata la difficoltà maggiore perché in origine erano due volumi indipendenti, come in tutte le case di contadini”, spiega la proprietaria. “Siamo impazziti per trovare una scala non invasiva. Poi, alla fine, mi ha illuminato Frédéric Gachie, il titolare del negozio romano La Maison Retrouvée: la soluzione giusta era una struttura in legno, calda e leggera, allo stesso tempo, una scala che vola e che con il suo scricchiolio si armonizza perfettamente con il contesto storico”.

È su questi presupposti che si basa il progetto d’interior: “Il mio lavoro avviene gradualmente, preferisco lasciare qualche stanza vuota fino a quando non capisco quali sono gli elementi che la valorizzano davvero”. Curiosa, entusiasta, continuamente alla ricerca di nuovi stimoli e nuovi spunti, Maria Renata Catalano è spesso in viaggio in Europa, soprattutto in Francia, dove la porta la sua passione per lo stile provenzale e, negli Stati Uniti, a New York, dove si sente come una bambina in un negozio di giocattoli: “Quello che mi affascina di più di questa città”, spiega, “sono le decorazioni che si vedono ovunque e il suo squisito modo di ricevere: in ogni stanza d’albergo che si rispetti, per esempio, vi sono fiori freschi”.

Ed è proprio nei suoi viaggi che raccoglie oggetti e molte delle idee più originali che poi sviluppa in questo laboratorio privilegiato: l’antico corrimano austriaco che affianca la scala, i moretti che adornano il salone, acquistati tutti in un negozio del centro di Parigi, e divani e poltrone, la maggior parte dei quali del marchio Mis en Demeure, distribuito da La Maison Retrouvée. E qualche volta anche nella sua amata città natale, Palermo, da cui proviene, per esempio, il tavolo del salone, recuperato in un antico vivaio della città.

di Claudia Capperucci
foto di Giorgio De Camillis

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