Val di Cembra per un weekend in Trentino

di Redazione Ville&Casali

Val di Cembra per un weekend in Trentino

Per un weekend in Trentino è interessante visitare la Val di Cembra, un territorio a nord di Trento dalle caratteristiche territoriali davvero particolari: i terrazzamenti che hanno permesso l’edificazione e l’agricoltura basata sulla coltivazione della vite, che produce ottimi vini.

La qualità, per la natura del terreno, è veramente eccellente. Dove non c’è la vite cresce il castagno e al di sopra vegeta il bosco misto. queste immagini colpiscono chiunque percorra la Val di Cembra, suggestiva vallata a cavallo tra i ritmi vorticosi dell’Adige, le magie dolomitiche delle valli di Fiemme e Fassa e il fascino selvaggio della catena dei Lagorai.

In questo weekend in Trentino nella Val di Cembra, risaliano i primi tornanti che portano a Verla e Palù di Giovo si intuiscono subito le due anime della valle, protesa verso la città ma solidamente ancorata alle sue radici montanare e contadine; una storia caratterizzata da racconti che parlano di viti e prezioso vino, ma anche di porfi do, una pietra che ha determinato il destino e il benessere delle popolazioni di questo luogo. Per secoli questi territori furono il naturale ponte di transito tra la millenaria cultura della Magnifica Comunità di Fiemme e la città dei Principi-Vescovi. Ma non solo: fino al secolo scorso, a causa delle frequenti inondazioni dell’Adige nella sottostante Piana Rotaliana, la Val di Cembra si trovò ad essere il percorso ideale nelle comunicazioni tra il Tirolo e la pianura veneta. Questo tracciato, chiamato Semita Karoli, fu nel 1494 il palcoscenico e lo sfondo degli acquerelli del grande pittore Albrecht Durer, durante il suo viaggio dalla Germania verso Venezia. Oggi, in ricordo del suo passaggio, è stato realizzato un suggestivo percorso escursionistico, il Sentiero del Durer, che da Salorno sale fi no al lago Santo e percorre la Val di Cembra.

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Il weekend in Val di Cembra prosegue tra Faver e Segonzano, su uno sperone roccioso della Val di Cembra, si possono ammirare ancora oggi i ruderi del castello dove l’artista soggiornò e che fu immortalato in alcune splendide opere pittoriche. Straordinario monumento naturale e una delle immagini del Trentino più conosciute nel mondo, le piramidi di terra di Segonzano valgono da sole una visita in questa valle. Arrampicati a mezza costa, i paesi della valle con le loro case colorate nelle tinte pastello che risentono delle tradizioni e della cultura mitteleuropea, fanno da ideale elemento di congiunzione tra i profi li montuosi e i terreni coltivati che precipitano verso lo stretto fondovalle, interamente occupato dalle acque dell’Avisio.

Una singolare caratteristica salta subito all’occhio: probabilmente non esiste, in tutta la Val di Cembra, un solo metro di vigneto… in piano. Arditi terrazzamenti, sostenuti da una ragnatela infi nita di muretti a secco, hanno conquistato, inventandoli, spazi inesistenti, rubati alla verticalità della montagna. Forse soltanto nella lontana Liguria la caparbietà dell’uomo è riuscita a uguagliare l’arditezza di queste coltivazioni, ma qui siamo tra i monti, e alcuni vigneti si arrampicano anche oltre gli 800 m di quota, rappresentando quasi un record nel panorama della viticoltura nazionale.

Sarà il clima alpino, la tenacia dei valligiani, non a caso gli esperti del settore definiscono l’attività enoica locale con l’appellativo di viticoltura eroica, e forse soprattutto il porfido, che sotto un effimero strato di humus regala a questi terreni sostanze uniche e indispensabili, ma di certo i vini della Val di Cembra hanno una loro anima immediatamente percepibile, insieme a un carattere forte e deciso che cattura subito anche il più distratto dei degustatori. Perchè qui la tradizione della vite non è una moda recente o passeggera, ma vanta almeno tremila anni di storia.

La vocazione viticola di quest’area risale infatti all’epoca retroetrusca, testimoniata dal ritrovamento di una Situla, vaso sacro per offrire vino agli dei, risalente al VII secolo a.C. Di origine tedesca, il vitigno Muller Thurgau ha trovato tra le montagne della Val di Cembra la sua patria ideale. Tutti rigorosamente situati sopra i 500 m di quota, esposti a un forte irraggiamento solare, i vigneti producono un nettare aromatico, dal bouquet acidulo, che ha conquistato gli intenditori di tutto il mondo. A Cembra, capoluogo della valle e recentemente divenuta Città del Vino, si organizza tutti gli anni una manifestazione enologica di rilievo internazionale: la Rassegna dei Muller Thurgau dell’arco Alpino.

Un altro prodotto della Val di Cembra è la grappa, spesso prodotta in alambicchi casalinghi, distillando le vinacce o, talvolta, il vino stesso, anche se a rigori la vera grappa è solo quella di vinaccia. Fino al regno di Maria Teresa d’Austria era concesso produrre grappa: tutto il Trentino faceva ancora parte dell’impero Austro-Ungarico. In seguito ciò è diventato illegale: trasportare distillati di contrabbando eludendo i controlli diventò un problema. Gli anziani della Val di Cembra ancora ricordano le retate compiute nell’inverno del 1953 dalla Guardia di Finanza, nel tentativo di sradicare la produzione clandestina di grappa. E non si pensi che questo sia un soggetto recente: nelle sale del Castello di Segonzano, nel 1720, si svolse il processo della grappa. Allora i Segonzani vennero processati per aver contestato un proclama del Conte Giovanni Battista che prescriveva che lo sbirro del castello Giovanni Pozza misurasse a fi ni fi scali la quantità di vino e grappa prodotta.

Alberto Folgheraiter, nel suo libro I figli della terra, cita vari espedienti usati in Val di Cembra per trasportare la sgnapa. Uno dei più singolari coinvolgeva le donne che tendevano a rimanere ‘incinte’ con sospetta regolarità fra l’inverno e la primavera, proprio quando il liquore doveva essere portato ai compratori. In realtà, mogli e sorelle dei distillatori indossavano una pancera piena di grappa. Un fatto insolito è che pure la famosa grappa veneta Nardini in un certo senso proviene dalla Val di Cembra. Il fondatore delle distillerie, Bortolo Nardin, proveniva, infatti, da Luch di Segonzano: nel 1779 emigrò a Bassano del Grappa insieme a due fratelli per dedicarsi alla distillazione.

Gli Indirizzi Giusti

Cantine a Trento
Cantina Lavis e Valle di Cembra Viale IV Novembre 78 Cembra (TN) Tel. 0461.680010 www.cantinavalledicembra.it
Cantina Pelz & Piffer Loc. Cavade 3 – Cembra (TN) Tel. 347.8144793 Villa Corniole – Azienda Vinicola Via al Grec 27 – Verla di Giovo (TN) Tel. 0461.695067 www.villacorniole.com
Distilleria Pilzer Via Portegnago 5 Faver (TN) Tel. 0461.683326 www.pilzer.it
Azienda Agricola Biologica Molino dei Lessi Maso Rosabel 5 Verla di Giovo (TN) Tel. 0461.870275 www.molinodeilessi.com
Dove dormire a Trento
Maso Grener Pressano di Lavis (TN) Tel. 0461.871514 www.masogrener.it
Maso Pommaroli Giovo (TN) Tel. 0461.684570 www.agriturismopommaroli.it
Dove mangiare a Trento
La Locanda del Passatore Faver (TN) Tel. 0461.683111 La Vecchia Sorni Lavis (TN) Tel. 0461.870541

di Marco Milani

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