Pubblicità
Pubblicità

Eleganza antica nella casa di Noto

di Redazione Ville&Casali

Eleganza antica

Casa Navarra è l’antico nome della residenza di Simona Berardi e Damiano Fabbri di Ravenna, a Noto, ristrutturata dall’architetto Corrado Papa.
“Casa Navarra”, spiega l’architetto, “esisteva già prima che la Noto barocca fosse costruita nel nuovo sito, dopo il terribile terremoto che nel 1693 distrusse Noto Antica trasferendo le fondamenta della città dal monte Alveria al promontorio del colle Meti. Essa rappresenta uno dei rari esempi di fabbricati preesistenti all’impianto della nuova città. Si trattava di un presidio nato, con molta probabilità, per gestire i terreni agricoli circostanti, ricchi di alberi d’ulivo “agliastri”, da cui prende il nome l’attuale “Agliastrello”.

NotoL’intervento di restauro di casa Navarra ha puntato alla valorizzazione degli aspetti originari mantenendo intatti gli esterni, mantenendo l’antica eleganza. Il progetto dell’architetto Papa ha mirato a dare respiro e vigore agli spazi interni, sapientemente suddivisi in relazione alle aperture che consentono di godere di viste uniche, ora sul centro storico, ora sulla campagna da lì percepita come nel Settecento, ovvero natura separata dall’artificio barocco: da una parte il verde della campagna, dall’altra il giallo-oro della pietra di Noto. L’appartamento si estende per una superficie di 80 mq, oltre il terrazzo e si compone di un ingresso pranzo, un’ampia cucina, un soggiorno a doppia altezza, una camera da letto con servizio igienico dedicato, un bagno comune ed un terrazzo con affaccio sui tetti della città, a cui si accede mediante una scala pensata come semplice segno sulla parete. La luminosità di tutti gli ambienti è esaltata dall’utilizzo della calce bianca data a pittura anche sui tetti in legno, nel rispetto della tradizione mediterranea. Grandi doghe di legno, tinteggiate di bianco, pavimentano l’intera abitazione. L’architetto ha anche realizzato ampie e spaziose armadiature a filo muro, color tortora, poste nella camera padronale e nell’ingresso-pranzo, come antiche nicchie ricavate negli spessi muri della casa. La cucina ha un piano di lavoro continuo in cemento lisciato che si sviluppa interamente su due pareti, bordato superiormente da piastrelle di cera-mica di Caltagirone acquistate da rigattieri locali; un tendaggio in pesante cotone corre sotto il piano coprendone i ripiani interni e generando ulteriore continuità.

Tutti gli ambienti sono arredati con oggetti trovati presso antiquari, mercatini dell’antiquariato del nord o al Mercante in Fiera di Parma, oppure comprati al mercato delle pulci di Glignancourt a Parigi. I tappeti sono iraniani o turchi. Gli arredi pensati ed utilizzati per i vari ambienti, racconta ancora l’architetto Papa, si muovono nel comune denominatore dell’armonia, dell’eleganza e del fascino. L’illuminazione dei vari ambienti ha recuperato elementi di modernariato oltre all’utilizzo di pietre miliari del lighiting design, come la lampada da terra Toio di Achille Castiglioni, posta ad illuminare ed arredare la camera padronale.

Abbiamo parlato di questo splendido progetto di rinnovo sul numero di marzo della nostra rivista. Se l’hai perso, o se vuoi rivederlo, puoi scaricare la App per leggere gli arretrati in digitale, basta andare a questo collegamento.

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti