Uno chalet antico e contemporaneo

di Paola Pianzola

Soggiorno dello chalet di montagna ristrutturato da Dorothée Simon
Foto di Gilles Trillard

Forme semplici e ricercati dettagli: così la ristrutturazione di Dorothée Simon ridà vita a un’antica costruzione in Alta Savoia

Un’antica baita sulle montagne di Evian, in alta Savoia, da trasformare in un grande chalet per un proprietario che, oltre ai componenti della famiglia, ospita spesso gli amici e non vuole rinunciare a nessuno dei comfort più attuali. Anzi. Con questo briefing, la giovane interior designer francese Dorothée Simon e il suo team hanno reinventato gli spazi dando grande risalto ai dettagli e attribuendo a ogni ambiente un carattere preciso, senza interrompere la coerenza compositiva che collega l’architettura della casa alla natura e al fluire delle stagioni da cui assume la rilevanza cromatica: il bianco della neve, i grigi delle rocce, i colori dell’autunno e quelli opalescenti delle notti con il chiaro di luna.

Allestito con un gusto sottile e elegante, questo ex maso di alpeggio è diventato un luogo ricco di storia e uno scenario esaltante per vivere e ricevere. In origine, i proprietari volevano solo restaurare una piccola costruzione rustica in pietra e legno dietro all’edificio, un tempo adibita a fienile, stalla e cantina. Ma la ristrutturazione, complice l’incanto di queste antiche costruzioni, ha finito con l’includere anche il grande chalet principale che oggi è composto da una ventina di ambienti, distribuiti su 4 piani, e comprende un ampio soggiorno, oltre a 9 camere da letto e una lunga serie di bagni.

Uno chalet che combina tradizione e contemporaneità

“Abbiamo preservato certi elementi architettonici tipici della tradizione alpina – spiega a Ville&Casali Dorothée Simon – esaltandoli attraverso l’uso di codici estetici contemporanei. Una delle cose che mi interessano di più è lavorare sulla scelta dei materiali.

Qui il legno, materia centrale, porta calore e coerenza con l’ambiente esterno, mentre altre soluzioni come le ceramiche di provenienza marocchina dei bagni e il granito dello Zimbabwe aggiungono raffinati e inaspettati dettagli”. Per dare vita a questo chalet, diversi artigiani hanno lavorato fianco a fianco utilizzando tecniche della costruzione tradizionale.

A questo accogliente rifugio, Dorothée Simon ha aggiunto grandi aperture panoramiche che invitano alla contemplazione di un panorama naturale davvero straordinario. Il rivestimento originale in legno della facciata è stato smontato e rimontato per integrare grandi pannelli di vetro che si aprono alla vista del panorama, mentre alcune porzioni delle pareti sono state ritagliate per inserire elementi trasversali.

Uno chalet antico e contemporaneo
Foto di Gilles Trillard

Il tetto in lastre di arenaria, alto 12 metri fino al colmo, è stato completamente risanato e coibentato. Per riprodurne l’originale tonalità leggermente ocra, il rivestimento delle pareti del piano terra utilizza calce mista a sabbia della regione francese dell’Ain. All’interno, la casa è suddivisa in ambienti che, una volta aperti, si collegano e creano un senso di conviviale intimità. L’open space, che comprende soggiorno, sala da pranzo e cucina, sfrutta l’altezza e i volumi preesistenti. I soppalchi e le ringhiere in vetro rafforzano il gioco delle trasparenze, e il rivestimento traforato applicato ad alcune porzioni vetrate crea una calma morbidezza in aree specifiche della casa, mentre i corpi illuminanti definiscono delicati effetti cromatici sul legno.

Un rifugio accogliente e raffinato

Molti elementi d’arredo – tavoli, panche, divanetti, testiere, lavabi, mobili della cucina – sono realizzati su misura. La tavolozza dei colori, neutra ma vivida, rafforza l’ispirazione attribuita a ciascun pezzo e i tessuti strutturati di tendaggi e rivestimenti aggiungono profondità allo spazio. Più sobrio degli altri ambienti, con le sue delicate sfumature di blu, grigio e beige, il soggiorno dello chalet è stato pensato per esaltare la vista sulla vallata. Il camino d’epoca in legno, autentico, è stato restaurato. Il legno è stato recuperato per formare la struttura curva delle scale, così come i lati del tavolo da biliardo. E, in qualche ambiente, le tavole trovate nel fienile sono state riproposte per pareti e porte.

Articolo pubblicato su Ville&Casali di dicembre 2021

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www.dorotheesimon.com
www.rencontreunarchi.com

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