Un itinerario tra i musei europei progettati da Frank Gehry

Dalla Spagna alla Francia, fino alla Germania: un viaggio alla scoperta delle architetture culturali più significative realizzate da Frank Gehry in Europa, maestro recentemente scomparso che ha contribuito a ridefinire il linguaggio dell’architettura contemporanea
Il contributo di Frank Gehry alla scena architettonica internazionale è stato determinante nel trasformare il modo in cui musei e istituzioni culturali dialogano con il contesto urbano. In Europa, l’architetto canadese naturalizzato statunitense (1929-2025), ha lasciato una selezione di opere che sintetizzano la sua ricerca sulla materia, sulla luce e sulle geometrie fluide, spesso capaci di influenzare interi territori e processi di rigenerazione.
Questo itinerario raccoglie quattro musei e un complesso culturale che mostrano l’evoluzione del suo linguaggio progettuale, dalla sperimentazione in metallo del Guggenheim Bilbao alle facciate sfaccettate della LUMA Tower di Arles, restituendo uno sguardo d’insieme sull’eredità che Gehry ha lasciato in Europa.
Guggenheim Museum – Bilbao, Spagna (1997)
Il Guggenheim Museum Bilbao rappresenta uno dei progetti più emblematici di Frank Gehry in Europa, nonché del tardo Novecento. La struttura, composta da volumi curvilinei rivestiti in titanio, si sviluppa lungo il fiume Nervión creando una continuità dinamica tra architettura, acqua e luce. Le superfici metalliche riflettono le variazioni atmosferiche e trasformano la percezione dell’edificio durante il giorno.
Gli interni propongono spazi fluidi, privi di gerarchie rigide, concepiti per accogliere installazioni di grande scala e mostre temporanee. L’edificio è diventato un riferimento internazionale e ha avuto un ruolo fondamentale nella trasformazione urbana della città basca.

Fondation Louis Vuitton – Parigi, Francia (2014)
Immersa nel parco del Bois de Boulogne, la Fondation Louis Vuitton, altro capitolo fondamentale dell’attività di Frank Gehry in Europa, è caratterizzata da un movimento architettonico articolato in dodici “vele” in vetro che avvolgono un nucleo centrale più compatto.
La sua struttura complessa, frutto di avanzate tecnologie costruttive, interpreta la luce come materiale architettonico e crea un forte dialogo con il paesaggio circostante. La Fondation ospita importanti mostre d’arte contemporanea, installazioni monumentali e opere della collezione del gruppo LVMH. Il risultato è un edificio che unisce ricerca estetica, innovazione tecnologica e funzione culturale, diventando uno dei poli museali più rilevanti della capitale francese.

MARTa Herford – Herford, Germania (2005)
Il MARTa Herford è uno degli esempi più coerenti del dialogo tra tradizione e sperimentazione nella produzione di Frank Gehry in Europa. Si tratta di un museo dedicato all’arte e al design contemporaneo situato in una regione della Germania dalla forte tradizione manifatturiera. Gehry integra questo carattere locale attraverso l’uso del mattone rosso, materiale tipico del territorio, combinandolo con volumi metallici curvilinei che generano contrasti controllati tra tradizione e sperimentazione.
Gli ambienti interni, concepiti come spazi aperti e luminosi, favoriscono una fruizione flessibile delle opere e delle installazioni, confermando il ruolo del museo come piattaforma interdisciplinare.

LUMA Arles – Arles, Francia (2021)
Tra gli interventi più recenti di Frank Gehry in Europa, il LUMA Arles è un complesso culturale e creativo situato nel Parc des Ateliers di Arles, nel sud della Francia. Sviluppato su un’area di circa 27 ettari, il campus integra architettura contemporanea, spazi espositivi, atelier per artisti, residenze creative e giardini paesaggistici e il suo fulcro è rappresentato dalla LUMA Tower.
Oltre a costituire un elemento riconoscibile da grande distanza (pensato da Gehry come nuovo segno verticale nel paesaggio di Arles) la torre svolge anche una funzione percettiva: diventa essa stessa un punto di vista privilegiato sulla città storica e sulla pianura della Camargue. Le terrazze e gli affacci interni offrono infatti nuove prospettive sul territorio, trasformando l’edificio non solo in uno spazio culturale, ma anche in un osservatorio sulla geografia circostante.
Il progetto mette in relazione memoria industriale e architettura contemporanea, confermando il ruolo di Frank Gehry in Europa nel reinterpretare luoghi e funzioni attraverso geometrie inaspettate.

The Louis Vuitton Maison / Museum Gallery – Londra, Regno Unito (1990, restyling 2010)
A Londra, infine, Gehry ha realizzato un intervento più contenuto ma significativo all’interno del flagship Louis Vuitton di New Bond Street, dove ha progettato gli spazi museali e la galleria espositiva dedicata alle collaborazioni artistiche del marchio.
L’intervento, sviluppato attraverso volumi sinuosi in legno e vetro, introduce nel cuore della capitale britannica un linguaggio contemporaneo legato alla sua ricerca sulle geometrie destrutturate e sui materiali naturali.
È una delle sue prime applicazioni in Europa della combinazione tra artigianalità, lusso e forme sperimentali.
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