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Ristrutturare casa con attenzione al design

di Redazione Ville&Casali

Ristrutturare casa

Due appassionati di arte contemporanea, ingegneri di Benevento, lui 38 anni e lei 35, Francesco e Antonella, cinque anni fa hanno pensato di cercare e ristrutturare casa più grande per la famiglia, che oggi comprende due bambini di 4 e 2 anni, Daniele e Giulia.

La sognavano nel centro storico della città campana, non lontana dall’Arco di Traiano, dell’Anfiteatro Romano e della chiesa di Santa So a. Girando per i vicoli della città si sono imbattuti in un palazzo del XV secolo della famiglia Margiacca, vicino all’Hortus Conclusus, un’installazione dell’artista Domenico Paladino, anche lui beneventano, esponente importante della Transavanguardia italiana, realizzata nel 1992 in uno degli orti del Convento San Domenico, insieme all’architetto Roberto Serino, all’architetto Pasquale Palmieri e al lighting designer Flippo Cannata.

“La casa, al primo piano del palazzo, era in pessime condizioni”, racconta a Ville&Casali, Francesco, “ma questo non preoccupò né me né mia moglie. Anzi pensammo che avremmo potuto trattare meglio sul prezzo”.

La trattativa non durò molto e presto furono iniziati i lavori di ristrutturazione seguiti da Antonella, eclettico ingegnere con un raffinato e marcatamente contemporaneo senso del gusto, coadiuvata dall’architetto Adalberto Pacillo.

La parte dell’illuminazione fu delegata ad un famoso esperto del settore, l’amico Filippo Cannata.

Abbiamo iniziato a rimuovere, per fortuna ad acqua, i parati del grande salone, di un centinaio di mq”, continua Antonella, “e abbiamo fatto la prima scoperta. Sotto la carta si nascondevano dei bellissimi affreschi di fine ‘800. La seconda scoperta è stata la cavità, coperta da una struttura secondaria e intonacata, al centro del salone, ricordo di un ordigno che durante l’ultima guerra aveva colpito il palazzo. Abbiamo ricostruito la volta incannucciata e l’abbiamo portata all’originario splendore. I lavori di restauro degli affreschi, affidati al pittore Roberto Colangelo, sono durati 18 mesi”.

All’inizio del 2014 i coniugi sono entrati nella nuova casa ristrutturata, dopo aver modificato alcune destinazioni dei vani.

Il salone, una volta considerato dalla vecchia nobiltà solamente luogo di rappresentanza e quindi poco utilizzato, è diventato il fulcro della casa, un grande open space dove sono stati collocati la cucina, la sala da pranzo e il living.

All’ampio salone si accede attraverso un ingresso e dalle stanze speculari dei figli, che così lo vivono tutto il giorno, anche per giocarci.

Dove una volta c’era la cucina è stata ricavata la camera da letto padronale e la zona wellness, con il bagno e la sauna.

La cantina, collegata alla casa, si trova al piano terra.

Arte e vino sono i due simboli di questa dimora antica, trasformata in un comodo appartamento contemporaneo.

Ristrutturare casa: dialogo fra antico e avanguardia

Sin dall’ingresso si viene accolti da un quadro del pittore Accardi e dalle “sette note”, un oggetto luminoso creato dall’architetto e light designer Filippo Cannata.

In una stanza attigua, il divano Le Corbusier di Cassina con un quadro di Mimmo Paladino rappresentano un altro forte segno di modernità.

Per accedere al salone si attraversano delle porte su cui spiccano delle anfore, che simboleggiano la prosperità.

Design moderno anche nel grande salone: i divani di Living, la lampada di Castiglioni, il tavolo disegnato dall’ingegner Antonella, e realizzato da un artigiano locale, le sedie di Ronan & Erwan Bouroullec.

La cucina è di Xera, l’azienda di Conegliano Veneto che sa fondere l’acciaio con l’arte.

Le lampade sul tavolo da pranzo sono gli Aplomb di Foscarini, mentre i vicini proiettori sono dell’azienda Viabizzuno.

L’attenzione per il design è in ogni angolo della casa, come nei bagni dove sono stati utilizzati sanitari e lavabi di Antonio Lupi e di Agape.

I giovani ingegneri di Benevento non hanno solo la passione per l’arte e il design, ma anche quella della gastronomia e del vino, anche perché hanno abitato per qualche tempo nei pressi di Montalcino.

Così la loro cantina è ricca di etichette toscane, campane e di altre regioni italiane ed europee. Alle pareti i menu dei ristoranti che ricordano i loro viaggi nel mondo.

 

 

 

A cura di EMILIO MORETTI

Foto di MORENO MAGGI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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