Il fienile trasformato
L’intervento eseguito dall’architetto Fabrizio Miccò riguarda il recupero di un fienile all’interno di un nucleo medioevale alle porte di Roma. Il progetto d’interni affronta il tema del rapporto che intercorre tra la forte impronta del passato, espressa dall’involucro murario tufaceo, e un’architettura che vuole porsi al suo interno come ospite discreto, minimale ma non mimetico.
Il fienile si sdoppia

Una rivoluzione totale
Seppur il cambio di destinazione d’uso ha comportato la compartimentazione volumetrica dello spazio, il progetto ha teso a mantenere una totale continuità percettiva dall’alto verso il basso, dall’interno verso l’esterno, suggerendo altresì nuove modalità dello sguardo ricavandone scorci inaspettati. ”Il progetto di questa unità abitativa” afferma l’ Architetto Miccò “interviene conservando integralmente i caratteri essenziali dell’involucro storico, pur senza perseguire alcuna adesione stilistica o tentare mimetismi.” In termini compositivi colpisce il fatto che i nuovi inserti agiscano insieme ai sottostanti volumi della cucina e del bagno originando un prospetto interno minimale ma dal potente effetto plastico per le profondità variabili delle sue componenti e per il candore delle superfici.
Razionale suddivisione
Da questo approccio bivalente trae le mosse il progetto che affida il suo risultato, oltre che ad una razionale divisione degli spazi, al sapiente utilizzo di materiali naturali: pietra, ferro e legno. Le cifre stilistiche del progetto sono da considerarsi in continua mutazione grazie all’utilizzo abbondante di sorgenti di luce naturale.
© Riproduzione riservata.








