Videosorveglianza: i consigli su quale sistema scegliere

di Sara Perro

Videosorveglianza: i consigli su quale sistema scegliere
Esistono diversi sistemi di sicurezza tramite videosorveglianza. Ecco come sceglierli.

Le motivazioni per installare telecamere di videosorveglianza all’interno e all’esterno della propria abitazione o negozio non mancano di certo. Basta solo pensare all’effetto deterrente che possono provocare a eventuali malintenzionati, prevenendo tentativi di furto. È inoltre possibile controllare che non accadano incidenti durante la nostra assenza, come allagamenti o incendi. Oppure monitorare persone non autosufficienti come anziani, bambini o animali domestici e reagire in tempo reale grazie a soluzioni da remoto.

Si tratta solo di capire quale sistema può essere adatto alle nostre esigenze e quale budget si deve mettere a disposizione per l’acquisto. Trascurando per ora i sistemi supereconomici – da poche centinaia di euro – che non danno troppe garanzie di affidabilità, concentreremo i nostri sguardi verso sistemi mediamente complessi, che riescono a dialogare facilmente con smartphone o tablet per informare e visualizzare intrusioni, tramite App dedicate e telecamere dotate di sensori di movimento, quelle più indicate per una completa protezione della casa.

In effetti, un sistema di videosorveglianza è perfettamente assimilabile a un sistema antifurto che lavora su sensori, ma molto più efficace. Ovviamente si parte da un registratore dedicato o da un computer, destinato a raccogliere le informazioni video provenienti da una o più telecamere dislocate nei punti sensibili della casa e orientate verso i possibili luoghi di intrusione.

Il dialogo tra il registratore o PC e le telecamere può avvenire tramite cavo, con una installazione più complessa e generalmente costosa, oppure in wireless – con un modem dedicato – assegnando ad ogni telecamera un protocollo numerico che il registratore o PC riconoscerà attraverso la App di sistema. Un trasmettitore, sollecitato dai sensori delle telecamere, provvederà a inoltrare in tempo reale messaggi o immagini a un dispositivo remoto, che però dovrà essere sempre connesso a internet, pena l’impossibilità di ricevere gli avvisi e visionare cosa sta succedendo in casa.

In alternativa, senza passare attraverso una centrale di controllo, si potrà optare per una o più IP Cam, con indirizzo di rete autonomo e che deve essere riconosciuto dal dispositivo remoto, tramite il quale si può orientare una telecamera attraverso un mouse virtuale che apparirà sullo schermo del dispositivo remoto, per dirigerla verso le varie zone di copertura, oppure attivare il monitoraggio sonoro (se le telecamere sono dotate di microfoni interni) per ascoltare e registrare rumori ambientali o dialoghi di persone presenti nel raggio d’azione e zone limitrofe. Le IP Cam più sofisticate possono anche trasferire automaticamente su un server FTP il contenuto di una registrazione giornaliera o settimanale, ma in questo caso è necessario attivare un PC/ monitor, al quale si potrà accedere in un secondo tempo. E sarà possibile controllare tramite remoto un numero pressoché infinito di telecamere, tutte dotate di indirizzi IP diversi e non modificabili nel tempo. In pratica, si potrà gestire una vera e propria “regia” dallo smartphone o dal tablet, anche durante la notte se le telecamere avranno in dotazione i sensori a infrarossi. Questi ultimi sono ovviamente indispensabili a corredo di telecamere da esterno, in grado di monitorare parchi o giardini e dotate di ampio raggio d’azione, considerando la predilezione per l’intrusione di malintenzionati nelle ore notturne.

Il costo di questi dispositivi, che vantano chassis molto robusti, la totale impermeabilità e ottiche particolarmente valide, può essere molto elevato, superando facilmente i 500 euro per unità, ma non bisogna dimenticare che opereranno per diversi anni in condizioni climatiche molto variabili e dovranno garantire sempre una perfetta efficienza. Da ricordare, inoltre, che le immagini prodotte dai sistemi di videosorveglianza che consentono di trasferire e immagazzinare i files su schede di memoria o dischi rigidi di registratori o computer possono essere di valido aiuto nei contenziosi che si svolgono nei Tribunali, e se dotate di scheda Sim con combinatore telefonico e trasmittente, possono avvisare tramite SMS anche la stazione dei carabinieri più vicina e richiederne l’intervento diretto. Una funzione utile e rassicurante, se si sta facendo il bagno a Miami, e che non farà rimpiangere i soldi spesi per l’installazione del sistema!

di Paolo De Petris

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti