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Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile

di Alessandro Macciò

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile

Esiste un materiale talmente resistente da attraversare ogni epoca senza perdere il proprio fascino: la paglia di Vienna. La paglia di Vienna è una particolare lavorazione della canna d’India, trafilata in sottilissime lamelle poi intrecciate in fori equidistanti dalla forma ottagonale. Utilizzato dai tempi degli Antichi Egizi, questo materiale deve la sua denominazione alla Gebrüder Thonet, l’azienda viennese che a metà Ottocento contribuì alla sua diffusione.

Esiste forse qualcuno che non si è mai seduto su una delle iconiche sedie dei fratelli austriaci?

Dalle dimore dei Faraoni ai caffè nordeuropei, la paglia di Vienna si è sempre contraddistinta per versatilità, resistenza e una vena esotica che ne esalta la genuinità. La sua eleganza semplice e leggera è il motivo per cui questo materiale è protagonista di un grande ritorno.

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile
La paglia di Vienna N. 14 di Gebrüder Thonet

Qualità superiore, pubblico di nicchia

L’economicità del materiale grezzo non deve trarre in inganno: la lavorazione della paglia è estremamente laboriosa e richiede grande attenzione e pazienza. L’impagliatura è oggi eseguita tendenzialmente a macchina al fine di contenere i costi di produzione. La qualità della lavorazione manuale è superiore, ma il prezzo finale la indirizza a un pubblico di nicchia. Nella maggior parte dei casi, la paglia di Vienna è associata al legno curvato. E’ proprio questo l’inscindibile binomio che ha reso famosi i fratelli Thonet, dando vita a uno stile di arredo che ha ispirato generazioni di designer.

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile
Colony Armchair di Miniforms

Gebrüder Thonet, l’imbarazzo della scelta

La quantità di oggetti ed elementi di arredo realizzabili con la paglia di Vienna è sorprendente. Basta dare un’occhiata al catalogo di Gebrüder Thonet per ritrovarsi nell’imbarazzo della scelta. Sono presenti le intramontabili N.1, N.14 e N.18, così come la Schaukelstuhl, la poltroncina a dondolo cara ai ricordi familiari di molti bambini. I pezzi preferiti dagli interior designer sono Allegory Desk, in cui la paglia di Vienna è la trama di un’insolita bacheca, e la poltrona Hideout, declinata anche in versione “Love Seat”, per ospitare teneri incontri al riparo da occhi indiscreti. Sedute in paglia di Vienna dal tratto unico e originale sono prodotte anche dai Fratelli Boffi (qui la loro Lui5a), da Miniforms (Colony Armchair) e da Mater (in foto, il Winston Daybed). Last but not least, torna in sala da pranzo anche la storica Cesca di Marcel Breuer.

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile

Il fascino è nei dettagli

La paglia di Vienna rinfresca ogni ambiente dalla casa con la leggerezza del design nordico e un fascino dal sapore antico. Il tipico intreccio decora il tavolino del living (Rio di Charlotte Perriand, prodotto da Cassina) e la testiera del letto (Lempi di Matri), e consente all’armadio di occupare il centro della stanza (Air Sideboard di Mathieu Gustafsson).

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile

Dettaglio di stile persino di radio portatili (un must la Hybrid di Mathieu Lehanneur) e vassoi, l’intreccio più famoso al mondo oggi trascende la materia, diventando motivo ornamentale nel tratto stilizzato delle piastrelle di Domenico Mori.

Paglia di Vienna, un ritorno in grande stile
La radio portatile di Mathieu Lehanneur

 

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