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Le metamorfosi dei caloriferi che non ti aspetti

di Alessandro Macciò

Le metamorfosi dei caloriferi che non ti aspetti

Calorifero: la parte terminale dell’impianto di riscaldamento, formata da una serie di moduli affiancati in acciaio, ghisa o alluminio. Insomma, un oggetto tanto funzionale quanto anonimo, spesso nascosto dal resto dell’arredamento. L’esperienza quotidiana è questa e lascia poco spazio all’immaginazione. In realtà, le cose non stanno esattamente così.

Il calorifero infatti può assumere forme di design e colori inaspettati, fino a diventare il vero protagonista dell’ambiente.

Riscaldare con stile si può. Ecco qualche esempio.

Forme insolite: Donut e Ciussai

Il nome dice tutto. Donut (“ciambella”) è il nuovo termoarredo di Scirocco H “a tutto tondo”. Caratterizzato da uno stile essenziale, questo calorifero ha un corpo scaldante a parete in acciaio dalla forma sferica. Donut infatti è formato da due cerchi, uno esterno più grande e un altro interno più piccolo.

Le metamorfosi dei caloriferi che non ti aspetti

Discorso simile per Ciussai, il calorifero flessibile distribuito da Deltacalor che rimane appeso a forma di spirale. Disponibile in cinque lunghezze, Ciussai è un radiatore che si può allungare, flettere e avvolgere, proprio come la canna dell’acqua che si usa in giardino.

Le metamorfosi dei caloriferi che non ti aspetti

Sistemi intelligenti: Tado e Frame

Il calorifero si può controllare anche dalla distanza. È questo infatti il caso di Tado, il termostato nato dalla partnership tra Viessmann e Tado che si regola direttamente dallo smartphone con un’app. Disponibile in tutti i centri certificati Viessmann, Tado è un calorifero di facile installazione, che consente all’utente di ottimizzare la temperatura e di risparmiare sui costi con un semplice clic.

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Consumi e comfort sotto controllo anche con Frame, il calorifero di Cordivari. Integrato al sistema soffiante Blower, Frame crea un termoventilatore dalle forme essenziali, che consente di riscaldare rapidamente locali di piccole e medie dimensioni.

Le metamorfosi dei caloriferi che non ti aspetti

Superfici mutevoli: Livingstone e Rift

Anche il calorifero può concedersi qualche variazione sul tema. Ed è proprio per questo che Arblu ha lanciato Livingstone, un termoarredo personalizzabile nei colori e nelle stampe. La struttura è prodotta in polvere di marmo, agglomerata a freddo e colata a mano negli stampi. Il design è sobrio e il pannello di controllo è sul lato della struttura, per non compromettere l’estetica.

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Il segreto di Rift è nel monocollettore con interasse flessibile, che consente di modulare misure e incastri differenti. Questo calorifero prodotto da Tubes è così adattabile che si può modificare sia in orizzontale che in verticale, disallineando le sue componenti oppure invertendole.

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Sottili ed essenziali: Byobu e Raw

Antrax IT propone Byobu, un calorifero con sottili pannelli riscaldanti dalla forma squadrata, pulita e lineare. I pannelli di Byobu possono cambiare posizione ruotando attorno a un perno centrale, dando vita a un’unica superficie o mantenendo due corpi separati.

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Brem rilancia con Raw, un calorifero composto da tubi tondi che formano una sovrapposizione di box. Un’architettura essenziale, che sembra una via di mezzo tra un traliccio e l’impalcatura di un cantiere. La struttura tubolare consente a Raw di trasformarsi anche in scaldasalviette.

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Per chi vuole rimanere al caldo, ecco qualche consiglio di letture invernali tra storia, architettura e design

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