Grandi Giardini Italiani, ecco le sei nuove mete del 2019

di Alessandro Macciò

Grandi Giardini Italiani, ecco le sei nuove mete del 2019

Sale da 131 a 137 il numero delle mete segnalate da Grandi Giardini Italiani, la guida dedicata a tutti gli amanti del patrimonio botanico italiano. Fondato nel 1997 da Judith Wade, un’esperta di giardini nata in Scozia e cresciuta in Australia ma trapiantata in Italia per studiare Storia dell’arte, il network è partito da una dozzina di giardini privati ed è cresciuto di anno in anno, affermandosi come punto di riferimento del turismo botanico italiano. Ecco gli ultimi sei ingressi.

Villa Marigola, Lerici (La Spezia)

Grandi Giardini Italiani, ecco le sei nuove mete del 2019

Il profumo della macchia mediterranea, il sapore della brezza marina, la vegetazione fitta e variegata. Villa Marigola si presenta come una delle più squisite tipologie di ville al mare, capace di affascinare i visitatori da oltre due secoli. L’edificio originario, scelto come dimora di villeggiatura dai marchesi Ollandini, risale al Settecento. Il vero cuore dell’edificio era la grande terrazza, che accoglieva un vero e proprio giardino degli agrumi. Il parco inoltre comprendeva una coltivazione di olivi e viti che scendeva fino alla spiaggia. Da metà Ottocento, il giardino di Villa Marigola cambia aspetto per effetto della cultura romantica e decadente. Oggi i sentieri del giardino si incrociano terminando improvvisamente su balconi e finestre naturali, con effetti sorprendenti. Giardino aperto su richiesta.

Villa Cipressi, Varenna (Lecco)

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Pochi giardini come questo splendido complesso che sorge sulla costa orientale del lago di Como riescono a sorprendere gli esperti di botanica. Le condizioni climatiche favorevoli infatti consentono lo sviluppo di specie inusuali nell’Italia settentrionale, come l’agave americana. Il giardino di Villa Cipressi comprende una bella collezione di agavacee e specie mediterranee come corbezzolo, mirto, pittosforo, tamerice, palme, oleandri ad alberello e cipressi (compresa la varietà di Monterey). Le bordure fiorite cambiano continuamente aspetto: calicanto, mahonia e sarcococca in inverno, glicine in primavera, gardenie, ortensie e rosai in estate. Giardino aperto dall’1 aprile al 31 ottobre (ma anche in certi giorni di gennaio, febbraio e marzo) dalle 9.30 alle 18 (ingresso 6 euro).

Villa Rizzardi, Pojega di Negrar (Verona)

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Il progetto nasce nel 1783, quando il conte Antonio Rizzardi chiede all’architetto Luigi Trezza di realizzare un giardino a metà strada tra la tradizione italiana e il giardino paesaggistico. Il risultato è un parco che si estende per 54 mila mq, su tre livelli paralleli. Attorno al viale di carpini prospiciente la villa, c’è un ricco e complesso programma iconografico con numerose statue in pietra del Muttoni. Il grande teatro di verzura è formato da gradini intagliati nelle siepi di bosco e da nicchie con alcune statue di personaggi mitologici. Il livello superiore del giardino, più romantico e informale, ospita invece un boschetto di carpini, lecci, tassi, aceri e palme cinesi, popolato da animali in pietra. Tra gli alberi c’è anche un incantevole tempietto circolare. Giardino aperto da aprile a metà ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 18 (ingresso 7,50 euro).

Villa Revedin Bolasco, Castelfranco Veneto (Treviso)

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Villa Revedin Bolasco sorge su un sito che in passato ospitava un complesso seicentesco e un giardino all’italiana, entrambi demoliti a inizio Ottocento. Il progetto della villa e del giardino romantico nasce a metà Ottocento, quando il conte Francesco revedin affida l’incarico all’architetto Giambattista Meduna. Il giardino conserva il proprio disegno ottocentesco e conta più di otto ettari tra verde e acque. Popolato da più di mille alberi e da una ricca fauna, ospita un lago con due isole che attinge l’acqua dal torrente Avenale. Restaurato nel 2015 dall’Università di Padova, il giardino inoltre comprende una cavallerizza, una serra semicircolare di stile moresco, due torri colombare e la cavana per il ricovero delle barche. Giardino aperto da aprile a novembre, sabato e domenica dalle 10 alle 16.

Villa Puglie, Valsamoggia (Bologna)

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Un ambiente tranquillo, immerso nella natura e nel silenzio dei colli bolognesi, a due passi dall’antico Borgo di Oliveto di Monteveglio. La posizione elevata e salubre ha sempre fatto di Villa Puglie una meta particolarmente ambita. La villa sorge all’interno di un parco largo quasi 7 ettari, quasi tutti in dolce pendio, comprensivo di vigneto, oliveto, frutteto, orto e lago. Il giardino è pieno di sorprese in ogni periodo dell’anno, con una varietà di colori e di profumi garantita da oltre mille specie vegetali. Dal parco romantico al lago, passando per il giardino roccioso e i viali di gelsi, i visitatori del giardino potranno ammirare numerose collezioni botaniche come bulbose, lagerstroemie, frutti di bosco, piante acquatiche e succulente. Giardino aperto dall’1 marzo al 30 novembre su richiesta.

Giardini di Orazio, Mandela (Roma)

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Il Castello di Mandela era la villa estiva del poeta Orazio, che qui passeggiava e cercava ispirazione. Consacrato dal pittore tedesco Jacop Phillip Hackert, il castello richiamò Goethe, Lord Byron, Corot e molti altri viaggiatori del Grand Tour. I giardini di Orazio cambiarono aspetto nell’Ottocento grazie a Giulia Bonaparte, che aprì un salotto letterario internazionale proprio a Mandela. Assistita dal marito Alessandro del Gallo, Giulia Bonaparte trasformò i giardini di Orazio in un parco paesaggistico naturale, bordato da alberi di alto fusto. Giulia e Alessandro costruirono un bosco romantico, con sentieri e spazi aperti per il piacere estivo. Giardini aperti dal 22 aprile a fine ottobre lunedì, martedì e mercoledì dalle 10 alle 15,30 e ogni seconda domenica del mese dopo la messa delle 11 nella chiesa del castello San Vincenzo Ferrer (ingresso 5 euro).

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Se vuoi scoprire i giardini su più livelli di Pietra Ligure, leggi anche Una cascata verde sulla riviera ligure

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