Marettimo, splendida oasi di pace

di Redazione Ville&Casali

Marettimo

Qual è il luogo dove sbarchi da un aliscafo, sali su una barca che ti attende per pescare un tonno e poche ore dopo puoi gustare un gustoso sashimi? Questo luogo si chiama Marettimo che Fulco Pratesi, l’ex presidente del WWF, ha definito “l’isola più bella dopo Capri”. A un’ora da Trapani e a venti minuti da Favignana, è un territorio di soli 12 kmq, lungo 7,5 km e largo 2,5 km.

MarettimoLa sua conformazione è composta da rocce dolomitiche e calcaree.
Il monte Falcone, la vetta più alta, raggiunge 686 m e ha tre promontori: Punta Troia, Punta Mugnone e Punta Basano. Le spiagge sono poche e piccole e si raggiungono in barca oppure attraverso tortuosi sentieri. Gli abitanti sono meno di mille e forse ci sono più marettimari a Monterey in California che nel luogo d’origine, a causa della forte emigrazione e inizi del ‘900, quando dall’isola sono partiti centinaia di giovani verso la Tunisia, il Portogallo o la California, l’Australia, paesi bagnati dal mare. Dovunque si siano mossi i marettimari hanno portato la loro passione ed esperienza antica per la pesca.

Marettimo: in sintonia con il mare

Oggi, a Marettimo, la pesca è intimamente legata al turismo. Non c’è un proprietario di ristorante che non vada a procurarsi il pescato direttamente. Il tonno e il pesce spada, per esempio, non mancano mai sui tavoli del Veliero o della Scaletta, del Carrubo o del Pirata. Per la gioia dei turisti che possono sempre mangiare pesce fresco cucinato in maniera semplice ma divina. E non solo pesci d’altura, ma anche ricci di mare e ricciole, aguglie ed aragoste. Marettimo fa parte della riserva naturale marina più grande d’Italia e quindi chi la frequenta deve sapere che è divisa in quattro zone: la zona A che interessa il tratto di mare tra Cala Bianca e il Faro a sud di Punta Libeccio fino a 2 km dalla costa, dove è consentita solo la navigazione e la balneazione (divieto di ancoraggio e pesca); la zona B tra la Punta che delimita a sud-ovest Cala Bianca e Punta Troia e tra Punta Basano e il Faro a sud di Punta Libeccio, dove la navigazione deve avvenire oltre i 500 metri dalla costa.

MarettimoÈ consentita la balneazione e solo la pesca sportiva previa autorizzazione del comune di Favignana e della Capitaneria di Trapani (per quella professionale). La zona C è riserva parziale: consentita la balneazione e la pesca sportiva e professionale previa autorizzazione. La zona D è una riserva di protezione: ammessa la pesca anche con reti da traino, tranne nei periodi di fermo biologico.

Qui la vita ha un profumo antico

I divieti sono fatti rispettare dalle autorità marine, ma anche gli isolani sono attenti a difendere il mare, il loro più importante patrimonio.

“Il modo migliore per conoscere Marettimo è quello di fare un giro in barca attorno all’isola”, ci dice zio Beppe, che a 92 anni, è vispo come un gallo. Si rimarrà stupiti non solo per la trasparenza delle acque, ma anche per le grotte, come quella del Tuono, subito dopo Punta Troia, della Pipa (ricca di ricci) a Grotta delle Sirene, la Grotta Perciata (ricchissima di stalattiti), la Grotta del Presepe (bellissima per le stalattiti e stalagmiti), ritenuta la più bella dell’isola.
L’isola da qualche tempo non è apprezzata solo per il mare. Ma anche per le sue montagne. Già nel mese di marzo e fino a ottobre è frequentata da molti giovani, soprattutto nord europei, che amano il trekking.
Esistono una dozzina di percorsi ben segnalati e curati dalle guardie forestali della Regione Siciliana. “A piedi è possibile raggiungere la parte più montuosa dell’isola verso Pizzo Falcone”, scrive Filippo Casano nel libro L’isola di Marettimo, una guida preziosa, munita di cartina, che conviene acquistare prima di salire sull’aliscafo che parte da Trapani.

Ammirare il mare dall’alto

Marettimo“Lassù si può ammirare il Pizzo delle Fragole. Da Punta Lisandro, a 482 m. di altezza, nelle belle giornate e quando c’è molta visibilità è possibile vedere Pantelleria e la costa di Capo Bon in Tunisia.” Si apprende, inoltre, che l’isolamento di Marettimo dalla Sicilia, avvenuto 600 mila anni prima, ha permesso di conservare oltre 500 specie botaniche. Anche la fauna dell’isola è ricca: mufloni, cinghiali, gatti selvatici e tanti conigli. Molti i volatili, tra cui l’aquila ed il falco. Se si è fortunati si può ammirare anche qualche foca marina, un animale fortemente protetto. il corallo viene ancora ricercato e lavorato. “Marettimo è bella, perché è stata dimenticata”, ci dice Stella Filosto, una signora palermitana che da molti anni possiede la sua seconda casa nell’isola. “Favignana è più godereccia e frequentata anche da un turismo mordi e fuggi”.

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A cura di ENRICO MORELLI

foto di SIMONE APRILE

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