Verde sul tetto: il ritorno dei Giardini Pensili
Una villa di recente costruzione in stile neo-razionalista, una copertura piana e la propensione della proprietà ad accettare le sfide. Questa la premessa per organizzare un progetto di un “giardino pensile”, in un contesto, la provincia di Monza e della Brianza, in cui la regola imperante è quella della copertura a falde inclinate.
Giardini Pensili in Lombardia
Una struttura costituita da un manto verde con diverse associazioni vegetali che poggia su un pacchetto tecnologico (terreno e strati funzionali) sostenuto da una struttura portante di tipo orizzontale (copertura piana). I Giardini Pensili non sono solo una tendenza del momento, ma una eredità costruttiva tornata di moda. Tutto è cominciato nell’antica Mesopotamia e questi “Green Roof” nascono con lo “ziggurat di Nanna” e i favolosi “giardini di Babilonia” nel 590 a.C. ad opera del re Nabucodonosor e della regina assira Semiramide. Il tetto verde di questa realizzazione rientra nel contesto delle coperture vegetali a carattere “intensivo”, costituite da un insieme di arbusti tappezzanti e cespugliame con tipologia e dimensioni diverse, che necessitano di un substrato colturale importante. Il pacchetto “terreno” è formato da strati differenti: substrato di coltura, strato filtrante e drenante, strato di protezione antiradice, strato isolante, strato impermeabilizzante e barriera al vapore. Questo genere di copertura vegetale incrementa sia l’isolamento termico che quello acustico e migliora indiscutibilmente le condizioni di comfort all’interno dell’edificio con un sicuro ed apprezzabile risparmio energetico. Insomma, è un vero e proprio giardino sulla testa, un tappeto vegetale che si stabilizza e si propaga progressivamente nel tempo sul manufatto edilizio.
Un progetto mirato

84) mette in risalto il disegno di composizione delle diverse aree, che in un primo momento nasceva da una ispirazione legata ai geometrismi di Mondrian, e che successivamente si è modificato trovando un nuovo schema di compromesso con le esigenze della proprietà. La geometria si adegua alla funzionalità e alle necessità di manutenzione.
Le piante scelte

Evoluzione del progetto
L’impiantistica in questo progetto è ridotta ai minimi termini e l’unico sistema presente è l’impianto d’irrigazione a goccia completamente automatizzato che integra una riserva d’acqua realizzata con una membrana drenante bugnata (Floradrain). Questo sistema, ottimale e sostenibile, è oggi il migliore e più efficiente metodo d’irrigazione perché permette una distribuzione dell’acqua, lenta ed omogenea, non richiede elevate pressioni in linea ed ingenti volumi d’acqua. Il progetto del tetto-giardino si inserisce in una serie di interventi paesistico-ambientali che lo hanno preceduto e le varie tappe d’intervento sono state programmate su scale diverse e in tempi differenti. La prima azione si è concretizzata attraverso la “ri-naturazione” delle sponde del piccolo corso d’acqua, nella parte di pertinenza della proprietà che ha comportato la piantagione di pioppo (Populus alba cv. Nigra), salice (Salix alba) e ontano (Alnus glutinosa).
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Successivamente si è eseguita la rimodellazione dell’area agricola intervenendo sulla sistemazione dei piani per la realizzazione di un prato stabile. Contemporaneamente si è organizzato il giardino residenziale con una scelta d’impianto informale naturalistico.
Da ultimo si è proceduto con l’esecuzione delle opere pertinenti al giardino pensile. I tetti verdi sono un classico esempio di integrazione armonica tra l’architettura e la natura ed esprimono le nuove tendenze dell’abitare naturale ed ecologico.
a cura di ROBERTO SEVESO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A cura di Roberto Seveso
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