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Il giardino del futuro

di Paola Pianzola

Il giardino del futuro

Sulle colline dei Castelli Romani, alla vista sembra uno spicchio di macchia mediterranea ma il progetto è frutto di un sapiente lavoro di planting design

Il matrix planting, tecnica messa a punto a partire dagli anni ‘90 in Germania, Olanda e Gran Bretagna da celebri progettisti come Piet Oudolf, Nigel Dunnett, Thomas Rainer, utilizza soprattutto piante erbacee autoctone. Studiando con questi maestri, Stefano Assogna ha elaborato negli anni una versione mediterranea, con piante più adatte al nostro clima. Il suo approccio alla progettazione del verde, che tiene conto delle caratteristiche del sito, della biodiversità e di un uso intelligente delle risorse, vuole restituire al fruitore una sensazione più naturale possibile e catturare lo sguardo con geometrie sapientemente studiate.

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Il giardino del futuro
foto di Stefano Assogna

Nelle parti più esterne di questo giardino alberi e arbusti caratteristici della macchia mediterranea ne ripropongono i colori, i profumi e le forme. Ci si immerge così in corridoi di cisti, corbezzoli, mirti, agnocasti, filliree. Lungo il viale d’ingresso c’è un “angolo delle farfalle”…

Articolo pubblicato sullo Speciale Giardini 2020

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