La zona giorno più in alto

di Redazione Ville&Casali

La zona giorno più in alto
Foto di Fausto Mazza

Il progetto di ristrutturazione di una palazzina dell’800 a Milano si concentra sui due livelli di un attico all’ultimo piano

È stato un viaggio verso la luce più alta. Quella che avvolge l’appartamento su due piani, che permette di toccare il cielo, di vedere il sole mentre sorge e tramonta con gli ultimi colori del giorno. Il progettista ha scelto proprio per questo motivo di portare la zona giorno al livello superiore, e di tenere la zona notte nella parte sottostante. Le ampie finestrature diventano quadri verso un esterno dalla vista libera e aperta. “Ci siamo ispirati alle filosofie orientali per la scelta dei materiali, per raggiungere il maggior livello di armonia possibile – dice Marco CariniIl dialogo aperto e sincero con la committenza è stato l’ingrediente in più, quella stimolante sintonia che è uno dei presupposti per un buon risultato. La sua richiesta del colore verde predominante, ad esempio, ha generato la ricerca dell’equilibrio fra gli elementi naturali che hanno vestito la casa dopo il lavoro di ristrutturazione”. Intonaco di argilla alle pareti, legno di rovere a pavimento e poi la pietra, il Gris du Marais di Lithoverde, elemento che si è fuso nel contesto con delicatezza, diventando protagonista discreto di ogni scena ed elemento legante fra i due livelli dell’attico, scelto per il piano di calpestio dei gradini della scala, quinta di sfondo per le pareti studio, e per la vasca nel bagno padronale, o come elemento che definisce I volumi doccia. Un po’ come se la pietra fosse stata concepita come un elemento di protezione, un abbraccio nel quale riconoscersi. In cucina la pietra trasforma in blocco monolitico la base centrale per la preparazione dei cibi e accoglie il fuoco del camino fra le aree pranzo e salotto. È stata scelta la finitura Lithoverde di Salvatori per la predisposizione naturale all’utilizzo di materiali provenienti da un’economia circolare.

La zona giorno più in alto
Foto di Fausto Mazza

Sempre per lo stesso motivo, alle pareti la finitura argilla di colore verde e dalla texture morbida, di produzione HD Surface, luminosa e traspirante, regala salute alla vita dentro la casa. L’attenzione alla qualità green delle scelte progettuali si manifesta anche nella posa ordinata e geometrica del parquet in rovere naturale di Listone Giordano, che ha permesso di non consumare legno e di non sprecare un prezioso elemento naturale. Sempre attento all’illuminazione, Marco Carini gioca con le luci di Davide Groppi che diventano una sottile linea rossa alla guida dei percorsi domestici. Gli arredi, vestiti in tessuto naturale di lino o realizzati con legno rigenerato e lavorato nelle ante a boiserie tra cucina e zona pranzo per contenere dispensa ed elettrodomestici, definiscono agli occhi di chi guarda uno sfondo regolare, una sorta di quinta teatrale. Per le scale che fanno da cerniera, collegando i due livelli, il vetro permette il continuo contatto visivo e tattile. Niente è stato scelto per caso, e gli arredi contribuiscono a questa sensazione di serena tranquillità. Il divano di Living Divani permette il dialogo informale a tutto tondo, le poltrone Frog diventano seduta versatile, da interno o da esterno, in funzione delle stagioni. Il versatile mobile basso, realizzato con legno di eucalipto, diventa seduta, appoggio, contenimento. Le piante dell’esterno fornite da Nespoli Vivai, sulla terrazza che guarda dall’alto Milano, regalano ossigeno e protezione alla casa. Gli impianti sinergici di RBM More garantiscono il silenzio del comfort climatico della vita all’interno, e favoriscono la rigenerazione e il benessere dei suoi abitanti, la qualità più preziosa che si attribuisce a un’abitazione.

Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2023

Continua a leggere sulla rivista digitale

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti