Internazionali d’Italia: l’arte va in scena con “Paesaggi”, una mostra corale e diffusa
In occasione degli Internazionali d’Italia 2025, il più importante torneo tennistico italiano, una mostra mette in dialogo arte, tennis e natura al Foro Italico di Roma. Paesaggi, a cura di Giorgio Galotti e Claudia Pignatale, è un percorso di installazioni ambientali realizzate ad hoc da diversi artisti e designer
Dal 6 al 18 maggio 2025, il Parco del Foro Italico di Roma ospita Paesaggi, un’esposizione d’arte contemporanea concepita in dialogo con gli Internazionali BNL d’Italia. Il progetto a cura di Giorgio Galotti e Claudia Pignatale, promosso da FITP e Sport e Salute, coinvolge una pluralità di artisti e designer internazionali . Le installazioni occupano lo spazio aperto del Parco, la storica Sala delle Armi e le aree lounge dello Stadio Centrale del Tennis, proponendo un racconto coinvolgente tra storia, natura e immaginazione.
Un percorso tra opere e design agli Internazionali d’Italia
Dal Parco del Foro Italico, il percorso si apre con le tre opere di Alice Guareschi, installate tra l’ingresso e lo Stadio dei Marmi: frasi sospese tra cielo e terra che tracciano connessioni intime tra spazio fisico e mentale. Il suggerimento è quello di alleggerire la mente, spesso durante i tornei sportivi molto concentrata, e di distrarsi godendo di altri stimoli.
Sul Ponte dei Campioni, Federico Maddalozzo installa una scritta corrosa dal tempo, un’insegna che sembra essere lì da sempre, che rievoca la monumentalità originaria del complesso. A pochi passi, i vasi scultorei di Matteo Cibic e i blocchi marmorei dipinti a mano di Duccio Maria Gambi suggeriscono riflessioni sul rapporto uomo-natura e sulle rovine come forma viva di memoria urbana.
La Sala delle Armi: architettura e riflessi
Cuore simbolico della mostra, la Sala delle Armi accoglie una grande installazione ambientale di Alfredo Pirri: Passi, 300 metri quadrati di specchi frantumati sul pavimento che riflettono le volte progettate da Luigi Moretti, amplificandone la potenza architettonica. Attorno, 58 cianografie e due progetti preparatori completano l’allestimento. A impreziosire la scena, il divano scultoreo “Gruuvelot” di Patricia Urquiola, gli sgabelli “Chiodi” di Marco Ripa, e altri pezzi d’autore che trasformano lo spazio in un paesaggio sensoriale tridimensionale.
Lounge d’autore: design, materia e simboli
Nelle lounge FIC, Montemario Sud e Nord, opere e arredi entrano in relazione con i visitatori degli Internazionali d’Italia. Spiccano i 25 lavori di Federico Maddalozzo, tra carrozzerie incidentate della serie Sunday e tele ispirate ai quotidiani, che trasformano la cronaca in paesaggio mentale. Al Foro Italico Club, Ron Arad firma i divani “Dolorez”, affiancati dai tavoli artigianali in alluminio di Millim Studio. Nelle altre lounge troviamo le sedute “Pacific” e “Ruff” di Urquiola, i tavolini-scultura “Mostro” di BRH+, e l’installazione poetica “Ishizumi” di Marco Pettinari, ispirata all’antico gesto giapponese di impilare pietre.
Finale con visioni oniriche: collage e identità
Il percorso si conclude nella sala Autorità, dove Flavio Favelli presenta collage poetici realizzati con carte di cioccolatini: paesaggi astratti, tra cielo e memoria, che dialogano con il divano “Sushi Karmacoma” di Edward Van Vliet, intriso di suggestioni orientali. A completare l’allestimento, le sedute “Tape” di Benjamin Hubert e altri elementi della collezione “Mostro”, che restituiscono al pubblico degli Internazionali d’Italia l’immagine di un paesaggio polifonico, mutevole e stratificato.
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