Come sul ponte di una barca

di Claudia Schiera

Come sul ponte di una barca

Ha come confine l’orizzonte questa casa panoramica in provincia di Livorno: un luogo magico in cui, da ogni angolo è possibile godere dell’azzurro del mare

La villa si trova in una posizione panoramica all’interno di una baia nella costa degli Etruschi, un tratto di mar Tirreno toscano in provincia di Livorno. “Realizzare questa casa mi ha emozionata per tutta la durata dei lavori”, racconta Mariquita Papi, l’interior designer che si è occupata dei lavori, “Il mare con tutti i suoi mutevoli colori, mi ha dato una grande carica. Dal primo momento in cui vi sono entrata, ho pensato a caratterizzarla come una barca di lusso degli anni ’60 (la costruzione dell’edificio è proprio di quegli anni). Ho così immaginato i pavimenti in teak profilato di larice: un materiale che, nei bagni, si estende anche al rivestimento delle pareti. Ho poi pensato al marmo Calacatta, al rovere e all’ottone, i materiali tipici delle imbarcazioni storiche.

Come sul ponte di una barca

Il tutto è stato guidato da un filo conduttore: il colore, individuato nella delicata nuance del bianco burro”. In questa casa, tutte le soluzioni e i materiali evocano il mare; la grande zona living è caratterizzata da importanti finestre in metallo e vetro che regalano una vista panoramica impareggiabile e danno la sensazione di essere sempre in navigazione. Al tramonto, tutto si colora di ambra e il sole, basso all’orizzonte, sembra entrare in casa. La dimora, una struttura articolata e ampia, si sviluppa su tre piani che comunicano tra loro attraverso una scala in ferro bianco con passamano in rovere. Una struttura preesistente, come le porte in rovere, mantenuta e accuratamente restaurata. Sabbia e grigio perla, con pochi accenni di azzurro, sono i colori scelti per i tessili in lino e cotone che, con grande armonia, completano e vestono gli imbottiti e le camere da letto. Molti degli arredi sono stati realizzati su disegno da abili artigiani locali. “In questo recupero, durato un pò di tempo”, racconta Papi, “si sono susseguite le stagioni. La casa era lì con le meraviglie che la natura regalava mese per mese, e io con lei. E alla fine, ho lasciato lì una parte del cuore”.

Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2025

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