Scicli ha le forme di una bella donna

di Redazione Ville&Casali

Sicli bella donna

Continua il viaggio nella terra del Barocco di Sicilia. Dopo Ragusa e Modica, ecco Scicli, spendida e languidamente adagiata.

Sulla strada per Scicli

Partendo da Corso Umberto, il centro di Modica, sotto il quale scorre il Moticano, o la Fiumara di Modica, si prosegue lungo l’alveo del fiume e tra orti e saje, che risalgono alla dominazione araba, si arriva a Scicli. “Di Scicli non ci si innamora subito”, ha scritto Luca Zingaretti, il celebre commissario Montalbano. “Almeno, ricordo che per me andò così. Non fu un coup de foudre. Ma un innamoramento che seguì a una scoperta e a un lungo corteggiamento”. La prima domanda che si pose Zingaretti fu questa: perché Scicli invece di essere costruita in alto per difendersi dalle invasioni straniere è adagiata in fondo alla valle? Lo capì la seconda volta che vi tornò, per un invito a cena. “La dolcezza del crepuscolo mi fece venir voglia di piangere. Improvvisamente ero invaso da una gran pace e nello stesso tempo dall’inquietudine di riempirmi gli occhi dei suoi palazzi e le orecchie dei suoi silenzi”, racconta Zingaretti, che rimase a passeggiare fino a tarda sera e capì che Scicli, nella sua accoglienza, nella sua dolcezza, nella sua placidità, ha qualcosa di femminile, quasi di materno. E, infatti, così conclude: “non era una bella donna morbidamente adagiata sui cuscini quella città che mi sorrideva in fondo alla valle?” All’aeroporto di Comiso molti dei 300 mila passeggeri che arrivano ogni anno, chiedono una piantina di Scicli, una cittadina con meno della metà degli abitanti di Modica. Anche se probabilmente rimangono delusi dal tortuoso e insignificante ingresso nel paese o da qualche palazzo in Piazza Italia, sorto per opera di qualche sindaco “bolscevico”, non possono non rimanere affascinati da questo piccolo gioiello barocco.

Il commissariato di Montalbano

ScicliMontalbanoSenza perder tempo andiamo al Municipio, il commissariato di Salvo Montalbano. Siamo nella centrale via Mormina Penna, il salotto di Scicli, dove ultimamente qualche palazzo è passato di mano a 4 mila euro al mq, una cifra altissima per questa perla dichiarata patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il comune comprende chiesa e municipio in un unico blocco: la chiesa di San Giovanni Evangelista, un tempo annessa al Monastero delle Benedettine, è ora il palazzo di città. La facciata, a motivi rinascimentali, apre lo scenario barocco dell’intera via. Di fronte c’è il bar Millenium, inquadrato più volte dalle macchine da ripresa e dove nell’episodio “Gatto e Cardellino”, Fazio e Barbara vi si recano per passare una serata a fare quattro salti. Sulla via Penna c’è la galleria Tecnica Mista, il cuore culturale del paese, il punto di riferimento degli artisti che appartengono al “Gruppo di Scicli”. Naturalmente c’è molto altro da vedere a Scicli, dal palazzo Beneventano con i suoi mascheroni e le sue facce spiritate, alle colonne neoclassiche di San Bartolomeo, da palazzo Busacca ad altre chiese. Perfino l’ospedale e il cimitero sono monumentali. Scicli sa tanto di Sicilia, tanto da farpensare che la Sicilia sia questa qui. È ciò che pensano in ogni caso famosi artisti, giornalisti, professionisti italiani e stranieri che l’hanno scelta negli ultimi anni come seconda residenza. Qui vi abita perfino un erede dei Kennedy.

Un’occasione speciale

Questa zona della Sicilia è ricca di tradizioni, perle artistiche e tesori. Ne abbiamo parlato nel numero di aprile del nostro giornale. Se te lo sei perso, o se vuoi rileggere l’articolo, puoi scaricare la App che ti permette di consultare gli arretrati: fai clic su questo collegamento.

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