Luce dei miei occhi: progetto illuminazione

di Redazione Ville&Casali

Luce

Gli architetti e gli interior designer ben sanno che il comfort di una abitazione domestica deriva in gran parte dalla fattura e dalla distribuzione delle luci, che mai devono essere dirette verso chi ne guarda la fonte. A questo sano principio si sono ispirati tanti progettisti al momento di creare le forme delle loro lampade, che spesso vengono realizzate proprio per coniugare alla perfezione la capacità di illuminare una specifica zona della casa con un design funzionale e senza tempo. Ma solo alcuni hanno creato degli oggetti immortali, con una precisa identità.

Matematica: luce per la mente

Luce In questa breve carrellata non possiamo certo dimenticare la “Parentesi”, anch’essa progettata da Achille Castiglioni, in collaborazione con il grande Pio Manzù. Vinse il Compasso d’Oro nel 1979 con grandi meriti, considerando il successo che le arride sul mercato, di fatto inarrestabile. La Flos, che ancora la produce, non ha proprio nessuna intenzione di metterla fuori listino! La Parentesi, dall’estetica essenziale e minimalista, fu considerata del tutto innovativa all’epoca in quanto si differenziava concettualmente dalle lampade a sospensione prodotte fino a quel momento. In definitiva, si tratta di un cavo di acciaio (fornito nella confezione con una lunghezza di 4 metri, adattabile poi in relazione all’altezza del soffitto dove verrà installata) sul quale scorre un tubo sagomato con una doppia curva a forma proprio di “parentesi”, tubo che fa da frizione per bloccare lampada e portalampada all’altezza voluta, consentendone anche la rotazione verso il muro che fungerà da riflettore. Da notare che il cavo possiede una base zavorrata di piombo che deve rimanere staccata dal pavimento di qualche centimetro, per dar modo allo stesso cavo di stirarsi ma non del tutto, creando attrito nel foro passante del tubo sagomato. Generalmente viene dotata di spot abbastanza potenti (da 100-150 watt) e montata in coppia sullo stesso cavo, per raddoppiare la potenza di illuminazione. Un set completo costa 240 euro di listino e proprio non si direbbe che ha passato i 35 anni di attività!

La lampada con il buco al centro

LuceNel 1978 la Flos mette in produzione una delle lampade da soffitto a sospensione più belle e funzionali al mondo, la “Frisbi”, progettata da Achille Castiglioni. Anche in questo caso la genialità assoluta si manifesta con una purezza di linee e scelta di materiali che non hanno paragoni sul mercato e tutto si riflette in una funzionalità senza pari, con un’efficace proiezione di luce sulla superficie sottostante ed una vasta diffusione laterale, ottimizzata ovviamente per grandi tavoli rotondi od ovali, magari apparecchiati con piatti di Rosenthal. Attraverso una sola fonte luminosa, la Frisbi produce una illuminazione sia diffusa a 360°, sia diretta nella zona sottostante, attraverso il foro circolare del diffusore opalino, a sua volta realizzato in polimetilmetacrilato semitrasparente ed appeso attraverso tre fili di acciaio alla testa di un asse rigido verticale, progettato per creare uno “stacco” estetico ed eliminare l’effetto pendolo, una volta installata a soffitto. Prodotta da Flos, ha un prezzo di listino di 352 euro, ma attenti alle imitazioni: se ne trovano a buon prezzo, la qualità è però lontana parente di quella originale!

Soffietto o lampada?

Siamo nel 1964 e Bruno Munari rimane affascinato dalla potenzialità dei cerchi concentrici di diverso diametro che possono essere uniti a soffietto da tessuto elastico ed allungarsi all’infinito. E allora perché non utilizzare una maglia elastica bianca e semitrasparente, simile a quella dei collant delle donne, per collegare tra loro vari cerchi e posizionare una lampada all’interno del tubo che ne esce fuori? Presto fatto, nasce la “Falkland”, frutto di una genialità progettuale che lascia tutti a bocca aperta. In primis la confezione: una scatola di cartone rigido simile a quelle studiate per la pizza take away, che nulla ha a che fare con una lampada. All’apertura del coperchio si solleva il portalampada e per gravità (o per magia) la Falkland si estende in verticale oltre il metro e 65 cm! Munari la rende flessibile, leggera, pieghevole, con 6 anelli collegati tra loro per dar forma ad una lampada a sospensione di ispirazione “giapponese”, che produce una luce calda con diffusione omnidirezionale, da posizionare però anche in un angolo della stanza, affacciata su due pareti bianche per far risaltare la sua capacità di irraggiamento. Ancora oggi prodotta da Danese, costa relativamente poco, intorno ai 250 euro.

In volo di notte

LuceTorniamo al 1965 per celebrare la lampada da tavolo “Pipistrello”, disegnata da Gae Aulenti e prodotta da Martinelli Luce. Si tratta probabilmente della lampada più famosa al mondo ed anche tra le più originali per progettazione e materiali utilizzati. Dotata di un’immensa forza espressiva, è nello stesso tempo un oggetto semplice ed elegante, regolabile in altezza con un movimento telescopico, simile a quello dei cannocchiali da marina. La luce viene diffusa attraverso quattro “ali” realizzate in metacrilato bianco, un materiale molto innovativo per l’epoca, difficile da produrre nella versione opalina per le possibili imperfezioni e magagne che si potevano riscontrare nelle lastre di base, da selezionare con attenzione prima del taglio e della curvatura, altrimenti visibili per trasparenza. Oggi è disponibile in diverse dimensioni, per adattarsi a comodini nella camera da letto, comò oppure tavoli di appoggio nel salone domestico. Non passa certo inosservata e costa 1.260 euro di listino nella versione più grande, che ha una notevole potenza illuminante. È presente nella collezione permanente del MoMA di New York.

 

 

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