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Al castello medievale di Rivau tra arte e specie rare

di Sara Perro

Al castello medievale di Rivau tra arte e specie rare

Il castello medievale di Rivau, costruito nel 1420 e immerso nella splendida Valle della Loira, ha una particolarità magica: essere circondato da ben 14 giardini dai tratti fiabeschi e ispirati a leggende antiche. Questi splendidi spazi verdi, ideati dalla progettista e artista francese Patricia Laigneau oltre 20 anni fa, ammaliano i visitatori da marzo a novembre con bellissime fioriture e originali percorsi.

Sono stati concepiti unendo una grande competenza botanica a bizzarri elementi artistici e allontanandosi dalla classica immagine dei giardini alla francese. Il risultato è spettacolare, tanto da valere il riconoscimento di “Jardin Remarquable” dal Ministero della Cultura francese e diventare Conservatorio della Rosa profumata, per la presenza di oltre 450 varietà di rose, e degli Ortaggi, per la coltivazione di prodotti locali. I più noti sono il cavolo rapa giallo di St. Marc, il fagiolo del Barangeon, la lattughina del Berry e la zucca di Touraine.

La “visione” dell’artista in fase di progettazione era precisa: creare una magica atmosfera di sospensione del tempo come se i giardini si risvegliassero ogni mese con colori e forme sempre differenti. L’evoluzione delle incessanti fioriture nel corso delle stagioni, infatti, offre uno spettacolo unico e assolutamente non casuale. È stato privilegiato l’utilizzo di piante indigene e di fiori semplici, trattate senza l’utilizzo di concimi chimici, studiandone meticolosamente le sinergie favorevoli.

Ci si ritrova, così, catapultati, in un mondo sorprendente scandito da angoli misteriosi, bruschi cambiamenti di prospettiva e continue alternanze di luce e ombre che hanno il compito di deliziare, stupire e spiazzare il visitatore. Anche i nomi assegnati ai 14 giardini sono bizzarri e ne rispecchiano i tratti eclettici. Ne sono un esempio la “Foresta incantata” che ad aprile è animata da bellissimi tappeti blu di scille siberiche, quasi fluorescenti, e il “Giardino di Pollicino” che è stato concepito totalmente sui toni del giallo e oro, così brillanti da luccicare.

Un fiume di Hemerocallis in diverse varietà si accompagna alla leggerezza della Stipa Gigantea e dei Thalictrum flavum glaucium. Alte graminacee ornamentali sono le assolute protagoniste, contribuendo a dare un tocco di teatralità a questo spazio verde, senza alterarne la naturalezza. Le bellissime fioriture delle peonie arbustive a maggio nel “Viale dei profumi” sono accompagnate dalla delicatezza degli iris: blu, ramati, rosa, bianchi e bicolore.

Ma quello che più sorprende nei giardini del castello medievale di Rivau è il numero delle specie: 277 varietà di iris, 12 mila anemoni, oltre 1500 rosai e una impressionante quantità di graminacee. L’impegno nel preservare antiche tradizioni è costante e ne sono testimonianza gli ortaggi dallo sviluppo gigantesco piantati come nel Medioevo su un terreno di castagni sopraelevato “nell’Orto di Gargantua” e le antiche varietà di meli, ciliegi e mandorli adagiati nel giardino denominato “L’orto del paradiso”.

L’affascinante percorso è punteggiato da 20 opere di artisti contemporanei che arricchiscono e si mescolano alla perfezione con la natura e il paesaggio. Curiosi elementi architettonici collezionati tra il 1990 e il 2010, rendono buffo e divertente questo castello medievale: un innaffiatoio sovradimensionato di Lilian Bourgeat e una giostra con i cavalli di Pierre Ardouvin catturano lo sguardo e contribuiscono a rendere magici i giardini.

Poche le chiusure nette tra uno spazio e l’altro, capaci di non far percepire alcun segno di ostacolo durante il percorso. Incuriosisce al contrario, la continua scoperta di angoli segreti in cui sostare senza essere visti. Sono molti gli eventi organizzati al castello di Rivau, sia per adulti che per bambini. Dal 1 aprile al 4 novembre è in programma una bellissima mostra d’arte contemporanea “Il bello, la bella e la bestia” in cui una trentina di artisti esporranno le proprie opere ispirandosi al celebre racconto “La bella e la bestia”, proprio tra i giardini incantati del Rivau.

di Eleonora Bosco, foto di Archivio Chateau du Riveau

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