Il futuro della ceramica secondo Massimo Giacon
È Massimo Giacon che quest’anno ha presenziato alla platea di studenti nella tradizionale Lezione alla rovescia di Cersaie, dopo Enzo Mari, Alessandro Mendini e Riccardo Dalisi. Classe 1961, Giacon lavora a Milano dal 1980 sospeso tra le diverse attività di fumettista, illustratore, designer e musicista. I suoi progetti di design per Alessi, Super-Ego Edition e altri marchi dell’arredo sono vere e proprie trasposizioni scultoree dei suoi personaggi di carta. A Ville&Casali ha raccontato quale sia il suo rapporto con il materiale ceramico.

Il mio rapporto con il materiale ceramico è molto particolare. Io non provengo dal mondo dell’architettura e dal design, ma il mio background è legato al fumetto e ai cartoon, per cui quando mi sono trovato a lavorare con la ceramica e la porcellana l’ho trovato il materiale ideale. Elastico, fluido, lucido e brillante, esattamente il tipo di carne da cartoon che mi è congeniale.
Qual è il lavoro di design in ceramica che l’ha stimolata maggiormente?
Devo dire che la mia serie “The Pop will eat Himself”, (delle sculture in ceramica a tiratura limitata realizzate per Super – Ego), resta il lavoro da me più amato. Parte da un’operazione artistica, dei disegni su carta e su supporto digitale, che con il tempo si sono trasformati in qualcosa di solido e tangibile, e c’è sempre qualcosa di magico in tutto ciò. Sono personaggi apparentemente teneri e comici che contengono elementi inquietanti, disturbanti. Quel misto di ingenuità e cattiveria che contraddistingue buona parte della mia produzione creativa.
Qual è il futuro di questo materiale?
Questa è una bella domanda, lavorando con i ceramisti mi accorgo sempre di più che si tratta di un materiale dalle possibilità inesplorate, nei laboratori vedo pezzi e lavorazioni di scarto che mi danno moltissime idee per nuovi progetti ancora. Di recente ho lavorato a una biografia disegnata su Sottsass, e guardando le sue ceramiche mi sono accorto del grande stimolo che questo materiale aveva dato al suo lavoro, e di come lui avesse spinto la ceramica su strade inusuali e sorprendenti, strade ancora lunghe da percorrere.
Design e bagno, come concepisce questo binomio?
Con un certo affetto. I miei primi oggetti di design “vero” per una produzione industriale li ho disegnati proprio per il bagno Alessi. Erano oggetti molto standard: un soap dispencer e un tappo per la vasca da bagno. Cosa inventarsi di nuovo con queste tipologie? Mr. Cold e Mr. Suicide furono la mia risposta birichina.
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