La rinascita di una vecchia filanda
Chi percorre i fitti sentieri immersi nella rigogliosa natura della Val Cavallina non può che innamorarsene. Posta a est della città di Bergamo è caratterizzata dalla presenza costante dell’acqua ed è costituita da piccoli centri raggruppati in sette comuni.
In uno di questi sette comuni della Val Cavallina, una vecchia filanda industriale è stata ristrutturata.
Una famiglia di imprenditori locali, che opera nel settore delle costruzioni, ha acquistato questo vecchio opificio e l’ha trasformato nella propria residenza, combinando, in modo esemplare, eleganza e tradizione.
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Giulia Sciumé, architetto dello studio Arcoquattro”]Inizialmente la costruzione era in uno stato di totale abbandono. Il recupero delle murature esterne e la valorizzazione delle aperture originarie è stato il punto di partenza di una grande opera di restauro e riqualificazione.[/penci_blockquote]
La struttura si trova al centro della corte di un complesso monumentale che originariamente era destinato ad uso di filanda per la lavorazione e filatura dei tessuti. La metratura interna, di circa 350 mq, è divisa su tre livelli, organizzati seguendo un criterio distributivo degli ambienti di impronta tradizionale e rispettando, al contempo, l’esigenza dei proprietari di disporre di uno spazio giorno fluido e scenografico, ideale per esporre le splendide opere d’arte contemporanea, loro grande passione.
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