Da deposito a loft innovativo
Un intervento di ristrutturazione ha riportato a nuova vita un edificio esistente, risalente ai primi del ‘900 ed adibito a deposito di imbarcazioni e materiale vario, con una serie di tocchi artistici e alcune scelte molto efficaci.
Totale riprogettazione

Spazio alla scelta scultorea
L’architetto Aurelio Chinellato, cofondatore dello studio insieme all’architetto Giovanni Claudio Noventa, ha raccontato da dove si è sviluppato l’iter progettuale: “il progetto ha vissuto vari ripensamenti prima di giungere controtendenza allo stile costruttivo affermatosi nella progettazione dei loft, solitamente più scenografici e arricchiti da molti dettagli; in questo progetto si è privilegiata la scelta scultorea in cui prevalgono bianco e grigio, il tratto nitido e la curva”.
Curve e superfici

In particolare il loft è stato progettato in modo che la seduta ideata da Alvar Aalto per Paimio, ribaltata sul fianco, divenisse il segno morbido su cui impostare la plasticità dei volumi e delle superfici, delineando la planimetria del piano terra ed anche della parte del piano soppalcato.
“Rispetto ai loft presenti nei blocchi limitrofi” -continua Chinellato- “il nostro gioca sull’alternanza tra forma concava e convessa in continue connessioni, in uno spazio in cui convivono l’anima razionale ed emozionale.
I materiali si fondono
Come convivono alla perfezione i due materiali, il calcestruzzo del Microtopping e il legno rovere dipinto di bianco con un effetto total white. Le cromie sono fondamentali per parlare di spazio progettato: il bianco delle pareti e del pavimento, viene imposto e rispettato come vuoto, come luce alternata alla penombra del grigio risaltato dall”uso di Ideal Work Microtopping”. Si tratta di un rivestimento bi-componente cementizio-polimerico, destinato alla rasatura decorativa (spessore 2-4mm) di superfici interne ed esterne.
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