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Una casa di campagna di famiglia in Sicilia a Noto

di Sara Perro

Una casa di campagna di famiglia in Sicilia a Noto

Quando hanno ereditato la casa di campagna, posseduta dalla famiglia da due secoli, l’interior designer Angelo Santangelo e le sue cugine, Lidia e Vincenza, hanno deciso di spostare indietro le lancette dell’orologio e di riabbracciare lo stile tradizionale siciliano tramandato per molte generazioni. «Respiriamo semplicità, natura, tradizione e…» racconta a Ville&Casali Angelo Santangelo, facendo una breve pausa e togliendo lo sguardo dalla sua attività. Il designer cinquantaseienne è appena rientrato dall’esterno, dove ha raccolto delle foglie di carrubo, rose selvatiche ed erbe, che dispone liberamente in brocche di argilla riempiendo la casa di vitalità e di profumi delicati, in attesa dell’arrivo delle cugine, e poi conclude: «e storie di famiglia». 

In verità, la casa di campagna siciliana, vicino a Noto (dove si sono sposati Chiara Ferragni e Fedez) denominata con affetto La Vicenzina, dal nome della nonna Vincenza, e tutti gli oggetti che l’arredano esprimono questi valori. Foto in bianco e nero dei genitori, ritratti negli anni ’20 e ’30, ricordano il passato ancestrale di Angelo, Lidia e Vincenza e testimoniano le profonde radici della famiglia in questa terra. Per lo stesso motivo, le tonalità delle pareti sono neutre e perfino alcuni beige color terra lo testimoniano. «Catturano l’atmosfera del paesaggio circostante – spiega Angelo. – I colori dell’intonaco a calce e lavabile, onnipresenti nella casa, richiamano le tonalità della pietra che ci circonda. Ciò crea un legame speciale tra l’interno e l’esterno» aggiunge, ricordando la vita con i piedi per terra che i tre vengono a cercare nel Val di Noto.

Una casa di campagna di famiglia in Sicilia a Noto

Posseduta dalla stessa famiglia per circa 200 anni, La Vicenzina è un luogo ricco di ricordi, soprattutto dei raccolti autunnali che riunivano tutta la famiglia. «Certamente mi ricordano gli anni dell’adolescenza. Ci riunivamo alla fine di agosto, il sole era caldo e il paesaggio ingiallito dal sole estivo. Ogni suono era sommerso dal frinire delle cicale» racconta Angelo. Una scena facile da immaginare, perché nulla sembra essere cambiato.«Carrube, mandorle e olive sono i raccolti tipici del sud est della Sicilia ed è ciò che la nostra famiglia ha coltivato su questi 30 ettari di terra per generazioni» aggiunge, spiegando che la rinnovata casa di campagna era in verità il magazzino dove tutti i raccolti venivano conservati. «Il corpo principale della masseria si è incendiato alcuni decenni or sono e sono rimasti alcuni annessi come questo» prosegue.

Granaio o casa di campagna, da quando la casa è di proprietà di Angelo, Vincenza e Lidia, architetto, ha subìto una notevole trasformazione. «Mio padre e sua sorella, per primi hanno ristrutturato questo immobile”, racconta Angelo, “ma poi hanno lasciato perdere. Da quando noi tre l’abbiamo ereditata, dieci anni fa, erano trascorsi venticinque anni di abbandono». Il trio ha deciso di onorare il proprio patrimonio storico dando nuova vita all’immobile e alla terra che lo circonda. «Siamo molto legati al nostro passato e, poiché tutti abitiamo in città, abbiamo deciso di restaurare la casa per avere un posto dove riunirci per celebrare le nostre vite, portando avanti questo antico modo di vivere siciliano», dice Angelo. Quando la famiglia si riunisce a La Vicenzina è come se il tempo si fermasse. Non ci sono orari da rispettare, nessun rumore disturba il silenzio e nulla di strano distrae la vista. «Penso che se si entra in un luogo che sia stato ben studiato e curato con attenzione, ci si senta a proprio agio – dice Angelo, spiegando la sua filosofia del design -. Non è facile dire a parole ciò che ti rende a proprio agio, ma probabilmente è un mix di atmosfera, colori, arredi, persone intorno a te e il cibo che mangi. Infatti, tutte le cose che sono qui hanno questo scopo: creare un posto dove stare bene».

Una casa di campagna di famiglia in Sicilia a Noto

Oltre a rinnovare la casa di campagna in un modo semplice e rustico, che testimonia l’amore della famiglia per la tradizione e il viaggio, i tre cugini hanno piantato nuovi alberi di mandorlo e ulivi, sotto l’occhio attento della madre di Angelo, Caterina, e ora coltivano biologico al 100 per cento. «È stato importante per noi mantenere la quintessenza della vegetazione della zona. Abbiamo piantato capperi, salvia, lavanda, rosmarino, e lasciato molta terra allo stato selvatico», dice Angelo, mentre arrivano Lidia e Vicenza. Dopo aver riposato un momento, ed essersi adattate al ritmo della campagna, cominciano a raccogliere dei pomodori rossi molto succosi dalle piante che crescono insieme alle cipolle, lattughe e ad altri vegetali biologici in un piccolo orto vicino la cucina. «È tutto qui», dice sorridendo Angelo, sapendo che lo attende una cena buona e genuina. «Mi piacciano le cose belle, ma non debbono essere stravaganti. Pomodori biologici serviti in un bel piatto di ceramica sono cose semplici, ma di gran lusso» sostiene, spiegando che l’intera famiglia considera un privilegio possedere un posto dove si possono godere piaceri così semplici. «Il primo è poter sorseggiare un aperitivo da una delle terrazze al tramonto che si estende all’orizzonte e scende nel canyon chiamato La Cava di San Giorgio. È allora che parliamo di ciò che succede e sogniamo dei viaggi», conclude Angelo, mentre arrivano delle paste seducenti preparate dalle chef della casa, Lidia e Vincenza. Alziamo i calici per un cin-cin al bel paesaggio e alla casa di campagna dall’anima siciliana mentre il sole è calato e il cielo si riempie di stelle. La presenza del padre e della madre e degli antenati che hanno calpestato questa terra prima di loro comincia a farsi sentire. 

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