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Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea

di Redazione Ville&Casali

Porte pivotanti in un affascinante contesto storico rivisitato
L'interno del Caffè Nazionale di Arzignano. Foto di Mikael Olsson

Lo studio AMAA si è affidato ai sistemi a bilico FritsJurgens per aprire un varco anche simbolico tra la struttura antica e quella moderna del Caffè Nazionale di Arzignano, in Veneto

Punto di passaggio da una realtà a un’altra. Principio. Tra i tanti significati che può assumere il termine soglia, questi sono forse quelli più affascinanti. E, in ambito architettonico, le porte pivotanti sono probabilmente quelle che meglio esprimono il valore simbolico attribuibile al varco, inteso nel senso più ampio di punto di transizione. Nel progettare il nuovo Caffè Nazionale, locale storico di Arzignano (Vicenza), lo studio AMAA ha messo in primo piano questa concezione, assegnando a due grandi porte pivotanti dotate di sistema FritsJurgens il compito di rappresentarla in senso sia formale sia funzionale.

Porte pivotanti in alluminio traforato
La porta interna pivotante in alluminio traforato si confonde nella parete dello stesso materiale

Così come la ristrutturazione ha traghettato un luogo storico da una dimensione passata a una viva e contemporanea, così il movimento fluido e silenzioso delle porte, paragonabile a una danza, amplifica la percezione del gesto di entrare. Rendendo gli ospiti del locale protagonisti di un passaggio che non è solo fisico, ma rappresenta anche l’ingresso in un nuovo tempo. In un luogo capace di accogliere il passato e di trasformarlo in materia attuale.

La memoria della storia passata ha guidato la ricerca del nuovo

Il lavoro compiuto da AMAA in collaborazione con FritsJurgens, azienda olandese leader nella produzione di sistemi a bilico, apre letteralmente le porte a un’opera viva e stratificata, capace di accogliere il passato e di trasformarlo in materia attuale. Qui, la memoria non è nostalgia, ma architettura in divenire: riaffiorano le superfici decorate mentre il pavimento a mosaico dialoga con un soffitto ligneo a cassettoni che integra luce e acustica. Ogni elemento costruttivo, oltre che visibile, imperfetto e dichiarato, racconta un tempo che continua a scorrere.

Il compito di condensare il principio guida del lavoro dello studio è stato dunque affidato a due porte pivotanti: una conduce dall’esterno all’interno, l’altra mette in relazione il caffè con un giardino di betulle quasi metafisico. Non semplici varchi, dunque, ma dispositivi poetici di transizione e trasformazione, che accompagnano il visitatore in un’esperienza fluida, coinvolgente e profondamente umana. 

Una porta di ingresso che si fa soglia fisica e concettuale

Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
La porta esterna in ferro firmata da Marcello Galiotto
Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
La forma sfaccettata della maniglia in marmo

La porta principale, progettata da Marcello Galiotto, cofondatore e socio dello studio AMAA, colpisce immediatamente per il suo carattere scultoreo. Si presenta come una superficie in ferro dalla finitura calda e materica, simile al bronzo, e una forma diamantata, che si proietta verso l’esterno e che richiama gli ingressi industriali del passato e della tradizione locale. Galiotto rifiuta l’idea di una classica porta in vetro, scegliendo invece un elemento chiuso, deciso e forte, che funge da soglia fisica e concettuale. Di nuovo, prende forma un omaggio alla memoria del luogo e, insieme, un invito ad attraversare un confine.

Un movimento fluido, leggero e silenzioso

Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
Il movimento fluido rende leggero anche il ferro
Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
Anche la porta interna si basa su un sistema a pivot

La seconda porta è interna e interpreta il tema della soglia come esperienza sensoriale. Imponente nelle dimensioni ma leggera nel gesto, è una porta pivotante in alluminio microforato che si muove con la delicatezza di un semplice e leggero tocco. La sua superficie ondulata si estende oltre il battente, abbracciando l’intera parete e conferendo all’ambiente una continuità materica che valorizza la convivialità del caffè. Lo stesso materiale viene ripreso nei pensili alti dietro il bancone, stabilendo un filo conduttore visivo e tattile tra le diverse aree del locale.

Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
L’alluminio traforato lascia filtrare la luce naturale
Le porte pivotanti proiettano un locale storico in una vibrante dimensione contemporanea
Dalla porta si intravede il giardino oltre la finestra

L’alluminio dialoga con discrezione con gli elementi storici dello spazio, senza mai sovrastarli. Le perforazioni filtrano la luce proveniente da una finestra nascosta che si affaccia su un giardino interno, regalando scorci inattesi e un’atmosfera luminosa ma intima, soprattutto nelle stagioni più miti. Anche qui, la porta si propone come elemento non solo funzionale, ma anche di narrazione. Grazie al sistema FritsJurgens, il suo movimento fluido e silenzioso racchiude l’invito a lasciarsi alle spalle il frastuono quotidiano, mantenendo però un legame sottile con il mondo esterno. Una soglia da attraversare, non per isolarsi, ma per riconnettersi con se stessi.

Tutte le foto sono di Mikael Olsson.

Per approfondire:

fritsjurgens.com

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