Sette isole mozzafiato nell’Arcipelago Toscano

di Redazione Ville&Casali

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Una delle mete italiane più ambite dai turisti, stranieri e non, è la splendida Toscana, che tra profumi, ottimo cibo e immense campagne aperte, riesce a stupire tutto l’anno. Nella stagione calda, in particolare, a essere molto gettonato è proprio il suo arcipelago, composto da sette isole. La leggenda vuole che quando la dea Venere emerse dalle acque cristalline del Mar Tirreno, lasciò cadere dalla sua collana alcune perle, le quali diventarono, appunto, le isole dell’Arcipelago Toscano. La cosa anomala di questo gruppo di terre galleggianti è che hanno tutte realtà a se stanti: che si tratti di cultura, arte, storia e natura, ogni isola è diversa dall’altra. L’unica cosa che le accomuna è il Santuario Pelagos per i mammiferi marini, un’area di mare protetta, istituita grazie ad un accordo tra Italia, Principato di Monaco e Francia, che si estende per 90.000 chilometri quadrati. Le cose da visitare sono davvero tante e ogni anno molte compagnie navali collegano i principali porti alle isole attigue.

Itinerario dell’Arcipelago Toscano

Per iniziare il tour delle isole converrebbe utilizzare uno dei traghetti che parte da Piombino. Dall’Elba si può facilmente arrivare a Pianosa, mentre, Capraia e Gorgona sono raggiungibili dal porto di Livorno; l’isola del Giglio e Giannutri, invece, possono essere visitate partendo da Santo Stefano. Biglietti in mano e macchina fotografica al collo, dunque: si parte.

Montecristo

Fa parte del comune di Livorno e si trova a sud dell’Elba e a ovest del Giglio. Resa famosa dal romanzo di Alexander Dumas, “Il conte di Montecristo”, quest’isola è composta da granito grigio-rosa e ha una forma piramidale. Le vette più alte sono Monte Fortezza e Cima dei Lecci, ma non ci sono molti sentieri percorribili per raggiungerle, inoltre, la sua conformazione, che fa cadere le coste a picco sul mare, crea non pochi disagi agli attracchi navali. Un tempo questo posto, così colmo di vegetazione mediterranea e ricco di fauna, in particolare uccelli e capre selvatiche, era la riserva di caccia esclusiva di Vittorio Emanuele II, ma oggi è completamente disabitata. Dal 1977, infatti, è inaccessibile ai turisti perché dichiarata riserva bioenergetica naturale statale e gli unici accessi consentiti sono riservati a ricercatori, scolaresche e gruppi di volontari, ma senza mai superare un tetto di visitatori annuale di 1.000 persone. Visitarla è dunque complicato, ma se ci si organizza per tempo si può contattare il Corpo Forestale dello Stato, che generalmente si occupa di rilasciare le autorizzazioni alle compagnie navali per l’organizzazione dei trasferimenti verso l’isola.

Fino al XVI secolo, l’isola di Montecrsito, è stata sede di una comunità monastica di cui oggi rimangono i resti: l’antica abbazia e il monastero di San Mamiliano. L’unica costruzione attualmente presente e attiva, sull’isola è la Villa Reale, nella quale risiede la guardia forestale.

Pianosa

Isola pianosa arcipelago toscano itinerario

Pianosa fa parte, a livello amministrativo, del Comune di Campo nell’Elba.

Sotto il punto di vista morfologico è esattamente opposta alla precedente. Come dice già il suo nome, ha una superficie piatta, tanto che vista dal mare, sembra una striscia di terra che galleggia sull’acqua. Le rocce presenti sono di origine sedimentaria e alternano tratti di costa rocciosa a tratti sabbiosi. La vegetazione di questo posto è una tipica macchia mediterranea di ginepro fenicio, rosmarino e spazzaforno, ovvero un raro arbusto che cresce nei terreni poveri e molto rocciosi. Per quanto riguarda la fauna, invece, l’isola di Pianosa è popolata da piccoli mammiferi, ma non è raro incontrare anche la pernice rossa e moltissimi fagiani.  Su quest’isola nidificano circa una trentina di specie di uccelli, tra cui il raro gabbiano corso e il falco pellegrino. Anche i fondali marini sono tra i più ricchi e incontaminati, grazie sia alla protezione della pesca, sia a causa della peculiare morfologia di Pianosa, diventata un habitat naturale per numerosissime specie di pesci che vivono in acque poco profonde.

Gran parte di questo patrimonio così selvatico è stato mantenuto inalterato per la presenza di una colonia penitenziaria istituita nel 1856 e nella quale venne recluso anche Sandro Pertini, oltre che molti personaggi legati a organizzazioni terroristiche. La definitiva chiusura del carcere avvenne nel 2011 e, pur con qualche limitazione per i visitatori, il divieto assoluto di sbarco è cessato, favorendo visite turistiche, escursioni e organizzazioni di eventi.

Pianosa è visitabile in molti modi: dalla mountain bike alla carrozza, a piedi o in autobus, alla scoperta di rovine romane e catacombe immerse nella natura. Da visitare assolutamente anche la Cala dei Turchi, dalla quale si vede l’isola di Montecristo. La balneazione è consentita solamente da un punto dell’isola, su una piccola spiaggia bianca, chiamata Cala Giovanna.

Capraia

Isola capraia arcipelago toscano itinerario

Situata nel canale di Corsica, questa è la terza isola dell’arcipelago con una superficie di circa 19 chilometri quadrati. Tra le isole dell’Arcipelago Toscano è considerata la più selvaggia, in quanto si trova molto lontana dalla costa continentale. Nonostante questo, a differenza delle sue sorelle, Capraia ha ben due centri abitati: il nucleo del porto e il paese, un borgo molto antico a ridosso di forte San Giorgio. L’isola è nata da un’eruzione risalente a circa 10 milioni di anni fa ed è considerata un piccolo paradiso terrestre. Le coste sono scoscese e le rocce, portate a nudo dall’erosione del vento e dell’acqua del mare, rendono il paesaggio molto suggestivo. Il meraviglioso spettacolo è visibile dalla famosa Cala Rossa, in cui le pareti rocciose a forma di tronco di cono presentano colori che variano dal rosso al nero. L’isola di Capraia è l’ideale per chi vuole dedicarsi a passeggiate collinari, immersi nella natura, e per chi desidera perdersi tra le specie botaniche, in quanto la vegetazione è fiorente e ricca di piante come l’erica, il corbezzolo e il mirto. Presenta anche un piccolo bacino d’acqua, lo Stagnone, e molte specie marine tra cui i mangoni dal ciuffo e le berte. Questa località così selvatica, è una tra le mete preferite degli appassionati di snorkeling e diving e offre, oltre alle numerose calette e alle grotte, moltissimi siti di interesse storico: Ex Colonia Penale; Torre del Porto; Chiesa di Santo Stefano; Chiesa dell’assunta; Chiesa di San Nicola e convento di San Antonio; Forte San Giorgio.

Gli imbarchi partono da Livorno e la traversata dura circa tre ore con i traghetti Toremar, inoltre la Blue Navy organizza delle minicrociere giornaliere con partenza da Castiglione della Pescaia.

Isola del Giglio e Giannutri

Isola Del Giglio arcipelago toscano itinerario

Queste due isole sono considerate le perle dell’Arcipleago Toscano. L’isola del Giglio si colloca proprio di fronte al Promontorio dell’Argentario ed è seconda per grandezza all’Isola d’Elba. La conformazione morfologica presenta delle rocce in maggior parte granitiche, tranne che per il promontorio del Franco, che invece si distingue per la vicinanza con alcuni giacimenti minerari ferrieri. La cima più alta del Giglio si chiama Poggio della Pagana, che si trova nella parte dell’entroterra dell’isola. Il Comune, di cui fa parte anche Giannutri, è compreso nella provincia di Grosseto e conta circa 1.400 abitanti, distribuiti in tre centri abitati:

  • Giglio Catello. Capoluogo dell’isola, è un borgo medievale ed è situato nella zona alta e più interna dell’isola, caratterizzato da feritoie e vicoli stretti tipici dell’epoca a cui questa zona dell’isola risale.
  • Giglio Porto. Anche questo è un borgo, ma di pescatori e oggi rappresenta il cuore commerciale dell’isola. La peculiarità di questa zona sono le casette color pastello che spuntano sul lungomare.
  • Giglio Campese. Questo quartiere si trova nella parte occidentale del Giglio e rappresenta il centro balneare più frequentato dai turisti e dagli amanti delle immersioni. Da non perdere in questa zona è il tramonto, uno spettacolo indimenticabile.

La vegetazione è stata oggetto di studio nel 1990 da parte di un botanico, che scoprì l’effettiva presenza di circa 700 specie, tra cui molte antichissime. Anche la fauna di quest’isola è molto interessante perché, seppure non sono presenti numerosi animali, il Giglio ospita alcune tra le specie terrestri più rare come il Discoglosso sardo e la Lacerta sicula Tyrrenica che si trova anche nell’isola di Giannutri. L’ambiente marino di questo luogo è meraviglioso, i fondali del mare sono il fiore all’occhiello, per non parlare di capodogli, balenottere e delfini, che in primavera e in estate sono di passaggio.

Nel giorno di San Lorenzo, sull’isola del Giglio, iniziano i festeggiamenti con celebrazioni votive per il patrono, il tradizionale palio marinaro, i fuochi artificiali e tanti altri eventi folkloristici sparsi in tutta l’isola.

Giglio e Giannutri, quest’ultima molto vicina alla prima e caratterizzata dalla bellezza della sua natura e dal mare cristallino, sono località perfette per chi ama una vacanza all’insegna dell’avventura e delle attività sportive, moltissima gente, infatti, pratica il trekking nei suggestivi percorsi all’interno della macchia verde.

Gorgona

Questa è l’oasi più piccola e a sud dell’arcipelago. Si trova a quasi quaranta chilometri da Livorno, ma già nel Mar Ligure. Gorgona era una succursale della Colonia Penitenziaria di Pianosa, ma ora è un’isola-carcere, nella quale i detenuti operano fuori dalle loro celle, lavorando nell’orto o nella vigna, curando gli animali e producendo vino, miele e formaggi. La visita di quest’isola era consentita soltanto previa prenotazione, ma dal 2016 è tornato in vigore il permesso di visite a scopo turistico.

La natura è incontaminata e questo ha permesso, non solo che il mare si mantenesse limpido, ma che ci fosse una grande proliferazione di specie marine delicatissime. Anche la fauna terrestre non si smentisce, questo piccolo angolo vergine di paradiso, infatti, è luogo di transito dei flussi migratori e molte specie di uccelli decidono di nidificare proprio qui.

Consigliatissima la sosta a Cala Scirocco e Cala Marina, entrambi angoli perfetti per fermarsi a fare il bagno tra una vistita guidata e l’altra.

Elba

Isola elba arcipelago toscano itinerario

Ultima nella lista, ma non per bellezza. Nell’Arcipelago Toscano è l’isola maggiormente visitata, soprattutto nei periodi tra aprile e settembre, in quanto meta perfetta per chi ama il mare limpido per fare immersioni subacque o uscire in kayak. L’Elba è bagnata al nord dal Mar Ligure e a sud dal Tirreno e vanta una storia antichissima in cui realtà e leggenda si confondono, alimentandone il fascino. La morfologia di questa meravigliosa oasi è composta da coste dall’andamento articolato e moltissime insenature. In alcuni punti, in particolar modo verso il sud-ovest, si aprono arenili tra formazioni granitiche e innumerevoli grotte ed è appunto questa formazione geologica a permettere il proliferare di una grande varietà di specie marine.
L’isola si suddivide in quattro comuni: Porto Ferraio; Porto Azzurro; Campo dell’Elba e Marciana Marina.

Una vacanza sull’Elba mette d’accordo davvero tutti i gusti, dagli appassionati di sport a chi, invece, sogna il totale relax. Tra le spiagge da vedere ci sono:

  • Spiaggia dei Cavoli, che con la sua distesa sabbiosa e il basso fondo del mare è ideale anche per le famiglie con bambini piccoli;
  • Spiaggia Sacchetto, molto vicina alla prima e nella quale si possono affittare ombrelloni e lettini;
  • Fetovaglia, una baia nei pressi di Campo nell’Elba, accarezzata da acque turchesi;
  • baia di Vetrangoli e Cala dei Frati, entrambe piccole calette dell’Elba, solitarie e incontaminate, da non lasciarsi scappare se ci si trova da quelle parti.

Sull’isola d’Elba, inoltre, è possibile provare ottimi vini toscani direttamente dai produttori, o visitare il Parco Minerario e percorrere itinerari escursionistici sia a piedi che in bicicletta, ammirando e godendo appieno di un paesaggio mozzafiato.

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