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Andare per castelli tra i colli piacentini

di Alessandro Luongo

Andare per castelli tra i colli piacentini

Zona di castelli (a centinaia, compresi molti ruderi), i colli piacentini ricordano per alcuni tratti la Toscana.

I colli piacentini sono un territorio che abbraccia quattro regioni e numerose valli.

I colli piacentini sono l’ideale da attraversare con calma fermandosi a visitare i suoi tanti castelli e ad assaporare la sua cucina.

In canoa sul fiume Trebbia

La Val Trebbia, per cominciare, è un susseguirsi di scorci paesaggistici di grande suggestione, e tappa di migliaia di visitatori e viaggiatori che trovano un ambiente ideale di serenità e di pace. È la valle più importante dal punto di vista geografico e storico, che collega la Liguria e la Pianura Padana. Il fiume Trebbia nasce in Liguria dal Monte Lavagnola (1.118 mt.), a una trentina di km da Genova. Lungo i suoi 110 km si estende una delle più belle vallate appenniniche. Per la purezza delle sue acque ha lidi affollati di bagnanti e richiama canoisti da tutta Europa. Il fiume si può risalire da Piacenza con la strada statale 45, oppure con la provinciale Piacenza – Gossolengo – Tuna – Rivalta – Statto, ed anche con la Calendasco – S. Nicolò – Gragnano – Rivalta, lungo la sponda sinistra.

Andare per castelli tra i colli piacentini
Trebbia fra Travo e Perino

Castelli, torri e antichi borghi dei colli piacentini

Tra i vari resti dei bellissimi castelli, ben conservati. Il più noto della vallata è quello di Rivalta, costruito sulle rive del fiume. Meritano una visita anche il castello di Statto, di fronte alla frequentata località di Rivergaro, la Rocca di Montechiaro e il castello di Ancarano. In direzione di Travo e Bobbio, interessanti la Torre d’Anguissola e la Roccia Perduca, dalla quale, scalandola, si ammira anche la Pietra Parcellara. A Bobbio, antico borgo artistico e monumentale, spiccano il Monastero di San Colombano, il famoso Ponte Gobbo e la Chiesa di San Pietro. I fortilizi in Val Trebbia furono un’ottantina; di molti restano solo rovine, altri sono stati trasformati in residenze signorili. Alcuni infine sono stati trasformati in aziende agricole. Una realtà, quella della produzione dell’agroalimentare nel piacentino, in costante crescita e che rappresenta ormai, per varietà e qualità dei suoi prodotti, un fiore all’occhiello dell’economia del territorio.

La Val Luretta

La Val Luretta s’incunea tra la Val Trebbia a est e la Val Tidone a ovest. Inizia alle pendici del monte Serenda (759 m.), dove le due valli si riuniscon, e si estende da una zona collinare fino alla pianura Padana, dove il torrente omonimo confluisce nel Tidone. Il torrente Luretta è formato dalla confluenza di due rami: quello di Monteventano che nasce al Moiaccio e quello di San Gabriele che nasce a Groppo. Ha una portata limitata e durante le estati secche l’acqua smette di scorrere. Essendo una vallata chiusa, e con una sola strada di una certa importanza che la collega alla Val Trebbia (strada provinciale 65 della Caldarola), è una zona molto tranquilla e priva di traffico, con un ambiente naturale integro ma anche molti borghi storici e castelli.

Andare per castelli tra i colli piacentini
Travo

Castelli e dimore storiche in Val Luretta

Il territorio è ricco di dimore storiche e castelli. Come il Castello di Agazzano, perfettamente mantenuto e visitabile, il Castello della Bastardina e il Castello di Momeliano. C’è poi il complesso della Boffalora, non visitabile, ma il cui perimetro è percorribile grazie ad un sentiero ideale per le passeggiate. Il Castello di Lisignano è ben conservato ma non visitabile, mentre il Castello di Rezzanello, con il parco perfettamente mantenuto, è sede di eventi. E ancora, il Castello di Montecanino (in questo momento in cattivo stato di conservazione, restano solo alcuni corpi architettonici adibiti ad abitazione privata) e il Fortilizio di Pavarano, restaurato ma non visitabile.

Questa valle fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro Province, caratterizzato da usi e costumi comuni e da un repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe della zona è il piffero appenninico. Essenzialmente agricola, con allevamento di bovini e cavalli, maneggi, produzione di vini e formaggi. Numerosi sono le trattorie e i ristoranti, sparsi anche nelle più piccole frazioni, che propongono i piatti della cucina piacentina e i vini locali.

La Val d’Arda e il Parco dello Stirone

La Val d’Arda si trova nella parte orientale e si estende dal confine parmense alla pianura padana. Il territorio comprende ben otto valli minori, ma d’interesse naturalistico e storico dall’alta Val d’Arda fino al Po. Sul versante orientale del territorio di Vernasca si estende il parco regionale dello Stirone, con stratificazioni argillose e fossili. Nel parco sono di notevole interesse il borgo medievale di Vigoleno, caposaldo dal XIII secolo della famiglia Scotti; qui si trova la chiesa di San Giorgio (XII sec.), al cui interno troviamo affreschi quattrocenteschi e rilievi di notevole fattura.

Sui primi rilievi collinari della val Chiavenna si trova invece la località di Vigolo Marchese, conosciuta per la sua chiesa Romanica e per lo splendido battistero, immersa nella Riserva Geologica del Piacenziano. In Val Chero si trova invece un importante sito archeologico, Veleia Romana, municipium romano del I sec. a.C. con interno il foro, le terme, la basilica e l’anfiteatro.

Chiese e abbazie

A Chiaravalle della Colomba, a pochi km da Fiorenzuola d’Arda, si trova invece l’Abbazia benedettina cistercense, fondata nel 1135 da S.Bernardo, dotata di un’affascinante basilica e un chiostro del XIV sec. Proseguendo lungo la strada che porta al Po, si trova il centro rinascimentale di Cortemaggiore, antica capitale dello stato pallavicino con le sue splendide chiese: la Collegiata di Santa Maria delle Grazie e della ss. Annunziata su tutte. Poco dopo Cortemaggiore, ecco l’abitato di San Pietro in Cerro, che custodisce un castello datato al 1491. La “via dei ciliegi” porta verso Villanova sull’Arda, da cui si raggiunge la frazione di S.Agata, dove si trova Villa Verdi, dimora voluta dal Maestro al termine della sua carriera.

Approfondimenti
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