Portico o veranda: la casa cambia faccia
In occasione di un magnifico restauro vicino ad Asolo, dove dalle rovine di una casa colonica di fine ‘800, è sorta un’abitazione accogliente, gli architetti hanno realizzato un magnifico portico. Non è stato l’unico intervento strutturale: assieme a un look rustico grazie ad arredi di arte povera, numerosi camini hanno contribuito a “riscaldare” l’ambiente e il portico ha reso la facciata ariosa e gradevole. Abbiamo quindi chiesto agli architetti di questo lavoro di parlarci del processo di realizzazione del portico.
Salva il legame con il passato
“Il pericolo di una ricostruzione realizzata con materiali moderni poteva essere quello di ottenere un edificio ibrido che male si integrava con il paesaggio rurale di cui aveva sempre fatto parte; per questo abbiamo deciso di utilizzare quasi esclusivamente materiali di recupero sia per gli elementi costruttivi a vista che per le finiture, mentre per quelli di nuova realizzazione si è cercato di usare materiali e tecniche tipici dell’edilizia tradizionale locale. Per la scelta dei materiali è stato fatto un lavoro di ricerca e di recupero che è durato due anni; addetti ed esperti del settore hanno fornito, restaurato e messo in opera i materiali in maniera armonica“.
L’importanza del portico
“Piccole modifiche prospettiche, come i modesti spostamenti di fori finestra, si sono resi necessari per rispettare sia la nuova distribuzione interna dei vani che le attuali normative sull’illuminazione e la ventilazione degli ambienti. L’entrata in vigore della L.R. 14/2009 (Piano Casa) ha permesso poi di aggiungere al corpo di fabbrica due portici che vanno ad aumentare il chiaroscuro dei prospetti, a smorzare la rigidità e la compattezza del volume originario e che concorrono a definire formalmente l’aspetto “rurale” dell’edificio. Oltre a questo, i vincoli paesaggistici e architettonici esistenti ci hanno imposto un rigoroso intervento di ricostruzione formale dell’edificio; la committenza voleva che l’abitazione continuasse a trasmettere il “sapore” dell’antico rustico di campagna, senza lasciar trasparire elementi costruttivi contemporanei.”
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