Pubblicità
Pubblicità

La leggerezza del grigio

di Claudia Schiera

La leggerezza del grigio

Trae ispirazione dalle straordinarie ville sul lago di Carlo Scarpa e di Angelo Mangiarotti questa grande dimora progettata per dei committenti tedeschi. Una contemporanea composizione domestica dalle caratteristiche uniche

Sul Lago di Garda una villa con una vista lago importante è stata commissionata all’architetto Pier Solieri, quattro anni fa, da una coppia di imprenditori bavaresi. Un progetto carico di riferimenti, che si ispira ai maestri del Movimento Moderno e nella cui composizione il progettista ha reinterpretato la bellezza delle architetture lacustri anni ’60, studiate sfruttato il principio della ‘V’ rovesciata (o della singola falda). Un espediente costruttivo pensato come una ‘mano aperta’ utile a catturare il massimo della luce naturale. “La casa è un progetto sartoriale, sviluppato intorno a un’audace nuance di grigio”, racconta l’architetto Pier Solieri. “Una sfumatura intensa che, come una sinfonia armonica, accompagna tutto: dalla scatola esterna, agli interni, dal tetto agli arredi indoor e outdoor. La scelta è caduta sul grigio perché è un colore molto amato dal proprietario, abbiamo assecondato questa sua passione estremizzandola”.

La leggerezza del grigio

La casa è stata studiata per essere uno spazio contemplativo verso il lago, ma anche un luogo inclusivo per chi la vive. Le poche aperture presenti sono quadri viventi, ‘opere d’arte mobile’, create ad hoc per ritagliare dei punti di vista sul paesaggio e godere della luce in maniera calibrata. “Questa casa, nella sua struttura criptica, è un luogo domestico che diventa liturgico”, spiega il progettista, “in una costruzione solitamente si parte dalla base per arrivare al tetto, nelle mie architetture è esattamente al contrario. Qui, sono partito dalla copertura, volevo dare al tetto la leggerezza delle ali di un gabbiano e così è stato. Il resto è arrivato a cascata. La copertura è leggera ma è come se fosse la base, il genoma da cui parte tutto il resto”.

Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2025

Continua a leggere sulla rivista digitale

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti