Restauro storico: rinasce un intero borgo
Monteverdi, un paese in Toscana è il libro (scritto da Cécile Vaiarelli con foto di Bernard Touillon) che spiega le origini italiane di Michael Cioffi, un avvocato americano che negli ultimi dieci anni ha riportato in vita un borgo italiano dimenticato, sulla via Francigena, nel cuore della Val d’Orcia, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Una valorizzazione unica

Un’opera che è stata presentata a Roma all’inizio di aprile dall’on.le Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario di stato al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che così ha esordito: “Esiste in Toscana un borgo ancora sconosciuto, in cima a una collina che affaccia sulla Val d’Orcia ma non solo: il Monte Amiata, Pienza, Montalcino sono coni di vista unici che si aprono dalle finestre delle case appena restaurate di Castiglioncello del Trinoro… È questo paesaggio miracoloso, minuto ma ampio nello stesso tempo ad aver certamente affascinato Michael Cioffi, un importante avvocato americano che vive nell’est degli Stati Uniti ed è questo paesaggio ad aver tramutato un incontro casuale, quello tra lui e Ilaria Miani, da anni appassionata e colta restauratrice di case coloniche in Toscana, in una collaborazione che ha prodotto un esempio di valorizzazione del territorio assolutamente esemplare”.
Passioni che vengono da lontano
Cioffi è americano, ma da bambino sentiva parlare in italiano i nonni, emigrati nel 1910 da Caserta, e così comincia a imparare la nostra lingua e ad interessarsi all’Italia. Da studente all’Università di Nôtre Dame scopre il Rinascimento italiano, si innamora di artisti come Michelangelo e musicisti come Monteverdi (da qui il nome dato al borgo di Castiglioncello del Trinoro). Da giovane visita l’Italia, e poi per sei anni va in vacanza in Toscana, ospite di Ilaria Miani, una designer fiorentina di nascita, laureata in storia dell’arte con la passione per il restauro di edifici storici a Roma, Firenze, Venezia, che ha dedicato molti anni del suo lavoro anche al recupero di complessi rurali storici ed al loro contesto ambientale in Toscana.

Le tappe di un restauro storico
Nei mesi invernali si lavora alle prime tre case del borgo previste per l’affitto, in seguito vengono il wine bar, il ristorante, ed un Library bar. A seguire anche l’albergo diffuso, con tutte le comodità moderne (come le grandi docce o la spa), sempre con la cura di un recupero filologico che tiene conto del passato del luogo.Cioffi visita Orvieto e l’abbazia di Monte Oliveto, dove si trova il celebre ciclo di affreschi eseguiti da Luca Signorelli e dal Sodoma. I colori e le immagini di quei dipinti entrano a far parte della sua visione dell’Italia. L’arte rinascimentale diventa la fonte di ispirazione di Castiglioncello del Trinoro. A questi affreschi si ispira Ilaria Miani per la produzione di alcuni arredi da lei disegnati. Ma la designer ha voluto innanzitutto recuperare la natura di quel luogo, i terrazzamenti, la sua vocazione agricola. Dare respiro ad un luogo che per secoli aveva svolto il ruolo di vedetta sulla via Francigena, che collegava il Nord Europa alla Terra Santa.
Il restauro non è ancora finito


Un lavoro corale
Molti altri hanno dato il loro contributo a Monteverdi, dal capo cantiere Silvio Nannini al paesaggista Enzo Margheriti. Ma Monteverdi, come ha scritto, nella prefazione al libro Michael Cioffi, pensando a Ilaria Miani, è una “folie à deux”, dove si è ritrovato quel fragile equilibrio fra storia, natura e la bellezza. Una follia costata finora 25 milioni di euro e che dà lavoro a 39 persone. Un esempio importante di come si può far diventare ricchezza quell’enorme giacimento culturale che è l’Italia.
di ENRICO MORELLI
foto di BERNARD TOUILLON
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