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Gli agriturismi di Todi

di Redazione Ville&Casali

Gli agriturismi di Todi

Todi non è solo magnifica per la sua storia ma anche per le strutture e l’ampia offerta enogastronomica che offre. Numerose sono le cantine per le degustazioni e i frantoi per la produzione di olio. Ville&Casali ne ha selezionati alcuni.

Relais Todini

Il Relais Todini era una vecchia torre di avvistamento, poi acquistata nel 1995 dal Cavaliere Franco Todini che operava principalmente nel settore delle costruzioni ma con la passione per la terra. Oggi il Relais è gestito dalla glia Luisa Todini. Sono 600 ettari totali di cui sessanta di vigna e una parte boschiva utilizzata per le battute di caccia. Dodici le camere o suite, una diversa dall’altra, realizzate con tessuti importanti e mobili antichi. Il ristorante punta molto all’utilizzo delle materie prime e la start up fu fatta dallo Chef Vissani. Fiore all’occhiello è la Spa dove c’è la possibilità di fare trattamenti con le uve dei loro vigneti e con una linea cosmetica agli estratti di tartufo. C’è poi un bellissimo parco animali, il Leo Wild Park, che rappresenta una delle passioni del Cavaliere Todini che aveva incominciato a prendere gli animali dai parchi dismessi in giro per il mondo o dai circhi in chiusura.

Il parco, unico nel suo genere, è stato realizzato intorno a dei laghi artificiali con una struttura a misura degli animali, che garantisce loro molta libertà. Qui convivono zebre, cammelli, daini, struzzi, cervi e altre specie. È una grande attrazione per i bambini per i quali si svolgono anche dei laboratori grazie alla fattoria didattica. Vinifica da quaranta anni la cantina, dieci anni fa ne è stata costruita una nuova dove vengono prodotte circa 200mila bottiglie l’anno. Il sommelier Emanuele Marinacci spiega:

Per quanto riguarda l’Italia abbiamo un mercato molto concentrato sull’Umbria, mentre una buona fetta del mercato export della cantina è la Cina. Siamo particolarmente forti sul grechetto di Todi che è un vitigno tipico di questa zona; il Bianco del Cavaliere è il nostro vino storico. Il Rubro è il nostro rosso più corposo e più importante. È un sangiovese in purezza affinato in barrique per quindici mesi. E poi il Nero della Cervara è il nostro taglio bordolese ed è l’etichetta storica della cantina.

Tenuta Roccafiore

Novanta ettari, di cui quattordici vinificati, circondano invece la Tenuta Roccafiore. Fili conduttori della struttura sono la passione per l’arte e per le auto che ha il proprietario Leonardo Baccarelli, il quale ha corso per tanti anni in diverse categorie e ha deciso di nominare le tredici camere della sua tenuta come le macchine d’epoca che hanno fatto la storia dell’automobilismo. In alcune sale della tenuta ci sono le opere di artisti emergenti di Todi ma anche di più famosi come Bruno Ceccobelli, uno dei sei di San Lorenzo. Il ristorante e la Spa sono luoghi intimi e molto curati, con delizie per il palato e trattamenti ricercati. New entry della tenuta è il wine chalet, una esclusiva casetta di legno per poter vivere l’esperienza di dormire tra le vigne. Filosofia dell’azienda è l’unione perfetta tra la modernità e la tradizione, che si ritrova anche nel modo di fare il vino. La cantina della tenuta è infatti un progetto di design che gioca intorno a tre elementi, acciaio, vetro e cemento, che si integrano perfettamente nell’ambiente circostante. Tenuta Roccafiore esporta il 50% in tutto il mondo: per i bianchi il Fior fiore, un grechetto in purezza e per i rossi Prova d’autore, un blend di Sangiovese, Sagrantino, Montepulciano raffinato per 24 mesi in barrique. Caratteristica della cantina, che riprende la passione di famiglia, è una collezione di cassette di vino della Tenuta Roccafiore con le quali alcuni famosi artisti hanno realizzato delle opere d’arte. Leonardo Baccarelli aggiunge:

Tra i miei prossimi progetti c’è la realizzazione di un noccioleto e un uliveto a produzione intensiva con le cultivar che adesso il Cnr ha studiato, che sono di derivazione spagnola, per realizzare grosse produzioni.

Frantoio La Casella

Il frantoio La Casella (www. frantoiolacasella.it) è invece un’azienda con circa seimila piante di ulivi. Alcuni hanno anche ottanta anni. Un’azienda nata negli anni Trenta con Pietro Scassini, che oggi continua ad essere seguita dal figlio Luca e dai nipoti con impianti di imbottigliamento di ultima generazione. Luca Scassini racconta:

Abbiamo sempre il desiderio di garantire ai nostri clienti un prodotto al top. Il nostro è un impianto con le varietà tradizionali del posto: Leccino, Frantoio e Moraiolo. In questa zona l’intensità dipende dalla presenza del Moraiolo che è la varietà che conferisce all’olio le caratteristiche di amaro e piccante, Leccino è la varietà più delicata che tende al dolce, il Frantoio ha invece un’intensità media ed è quella che rende l’olio verde smeraldo.

Il frantoio La Casella ha vinto numerosi premi tra cui L’Ercole Olivario, premio nazionale più importante con il primo posto nella categoria fruttato leggero.

 

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