Un potenziale turistico unico al mondo
Abbiamo incontrato Lorenzo Camillo, che ci ha raccontato come il potenziale turistico della Sardegna, una vera miniera d’oro ancora non sfruttata, sia pronto per essere colto ma purtroppo mancano strumenti e occasioni. Per il momento…
Cambio della guardia
“I russi hanno passato la mano agli arabi”, dice Lorenzo Camillo dell’omonima agenzia immobiliare di Porto Cervo (tel. 335 6350741), che si è ultimamente specializzata nella compravendita di alberghi. “Oggi in Sardegna ce ne sono in vendita almeno quindici”, aggiunge l’agente immobiliare di origini australiane, sposato con una signora sarda, e da 43 anni residente nell’isola. Camillo sostiene che oggi chi ha più alberghi ne vende almeno uno per fronteggiare le tasse. E aggiunge che le difficoltà derivano anche dal fatto che la politica nazionale e regionale non ha saputo sfruttare il potenziale turistico della Sardegna, unico al mondo. “Incompetenza e corruzione”, frenano, secondo l’agente immobiliare, lo sviluppo dell’isola. “E poi ci sono i poligoni militari e le zone vietate alla balneazione che costringono le barche a percorrere molte miglia prima di trovare un approdo. Per esempio l’isola di Mortorio è interdetta e le barche buttano talvolta 400 litri di carburante all’ora per raggiungere altri lidi, come il parco della Maddalena”. “Gli aerei di tutta la Nato si esercitano in Sardegna” aggiunge sconsolato Camillo. “Manca, insomma, una vera politica per il turismo e per la valorizzazione delle ricchezze geologiche ed archeologiche della Sardegna”.
Panorami e archeologia
“Per esempio, a Porto Torres esiste un’altra Pompei tutta da scavare”, dice l’agente di Porto Cervo. Camillo non condivide neppure la trasformazione di Porto Cervo in una grande concentrazione di boutique. “Infatti, sono scomparsi l’ufficio postale e una libreria per far spazio a boutique dell’alta moda!”, egli spiega. “Così Porto Cervo è aperta solo pochi mesi all’anno”. Camillo non risparmia critiche neppure ai nuovi proprietari della Costa Smeralda holding che detengono la maggioranza del Consorzio e impongono una politica che punta più sulla concessione di cubature da sfruttare piuttosto che ad allungare la stagione turistica, oggi troppo concentrata su solo due mesi estivi.
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