Mandralisca, cuore culturale della città
“In una stretta strada di Cefalù, dall’impianto medioevale, che dalla piazza del Duomo normanno del conte Ruggero scende verso altre chiese e verso il mare, pavimentata con i ciottoli della spiaggia ed il calcare della Rocca, è la casa che fu di Enrico Pirajno, barone di Mandralisca, e che ora ospita l’omonima fondazione”.
Lungimiranza culturale
Cosi Giuseppe Palmeri illustra nel libro “Il progetto del Barone”, la fondazione Mandralisca di Cefalù, che custodisce nell’omonimo museo il celebre “Ritratto di ignoto” di Antonello da Messina. Il barone, nato a Cefalù, ma di origini portoghesi, uomo di vasta cultura e di poliedrici interessi, undici anni prima di morire (nel 1864) redasse un testamento olografo con l’intento di impiegare buona parte del suo patrimonio alla costruzione di un liceo e di una biblioteca pubblica. “Un atto”, spiega Palmieri, “di grande lungimiranza culturale ed altruistica, in tempi in cui l’istruzione popolare non esisteva ancora”. Di idee liberali e risorgimentali, Enrico Pirajno fu deputato al parlamento siciliano e nel 1861 al primo parlamento del Regno.
Tesori di altri tempi
Chi visita oggi il museo fa un tuffo nella storia dell’Ottocento: può ammirare la porta settecentesca del Museo e gli splendidi pavimenti dell’epoca, un monetiere del 1630, lo scrittoio del barone con il tampone di carta assorbente recante l’impronta della sua firma, vari strumenti scientifici, dipinti fiamminghi e consolle in stile impero, quadri di pittori siciliani del XVII e XVIII secolo, la sala numismatica con quasi tutti i pezzi delle zecche delle polis siciliote, reperti archeologici (come il cratere di un venditore di tonno del IV sec. A.C.) e perfino conchiglie, che testimoniano la passione del barone per l’archeologia e la malacologia.
Imperdibile per chi ama la storia
Un museo che chi va a Cefalù non può non visitare, e che lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo ha contribuito a far conoscere attraverso il libro “Il sorriso dell’ignoto marinaio”, che basa le vicende del romanzo sullo sfondo dell’interesse del barone Mandralisca per la tavoletta di Antonello da Messina, affrontando contemporaneamente il tema dell’impegno politico degli intellettuali dell’Ottocento nei confronti del malessere del mondo rurale e delle rivolte contadine contro le classi dominanti. Oggi la Fondazione Mandralisca rappresenta il cuore dell’attività culturale di Cefalù.
Alla scoperta di Cefalù
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