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Itinerario in Anglona, la Sardegna sconosciuta

di Redazione Ville&Casali

Veduta di Castelsardo
Veduta di Castelsardo

L’Anglona è quella porzione di territorio sardo compresa tra la Nurra (a ovest), il Logudoro (a sud), la Gallura (a est) e il Golfo dell’Asinara (a nord). Un territorio disegnato da sinuose e intatte colline, più aspre che dolci, e da estesi altopiani di origine vulcanica.

L’Anglona offre notevoli testimonianze archeologiche-monumentali: dagli importanti e sorprendenti reperti dell’età neolitica, ai resti di qualche castello medievale, alle splendide e isolate chiese romaniche.

Da non perdere Osilo, che aggrappata sul versante meridionale di un colle, è dominata da due torrioni, unici avanzi del duecentesco Castello di Malaspina. Qui e nei paesi vicini interessante una visita alle botteghe artigiane, di tessitori e di produzione di cestini.

Attraversando Nulvi, anticipata da esigui vitigni e Chiaramonti, centro noto per la produzione del formaggio e dominato dalle rovina di un castello eretto dai Doria nel ‘200, si giunge a Martis, dove è possibile visitare la “foresta pietrificata”.  Si tratta di una vasta e sorprendente selva di trochi fossili creatasi nel Miocene, in seguito alla formazione di un lago che all’improvviso coprì i boschi prima esistenti.

A Perfugas non può mancare una sosta all’area archeologica, con il ben conservato tempio nuragico a pozzo, e in cui sono state rintracciate le più antiche testimonianze di insediamento umano in Sardegna.

Il centro più interessante è quello di Castelsardo; preannunciato da una fuga di sugherete piegate dal vento del mare, si tratta di uno splendido borgo fortificato aggrappato a uno sperone roccioso sul Golfo dell’Asinara. Nelle viuzze della città vecchia, davanti agli usci delle case, le donne intrecciano i famosi cestini.

Se l’area moderna del paese si può tralasciare, il borgo antico è un vero e proprio museo a cielo aperto. Ogni angolo, ogni vicolo, ogni scalinata, conservano il fascino di un tempo. Qua e là, oltre i tetti, appare il campanile con cupola maiolicata della Cattedrale o si aprono scorci che ritagliano angolini di un mare che sarebbe difficile immaginare più blu. La vista migliore si gode dalla sommità del promontorio, dove si trova il castello trecentesco, sede del Museo dell’Intreccio Mediterraneo.

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