Un balcone sul Monte Bianco
Chi ha una casa a Courmayeur comincia a spalancare le finestre degli chalet dal 5 dicembre, data ufficiale di apertura della stagione invernale. Ad accogliere gli affezionati turisti di Courmayeur, ci sono anche 55 alberghi da una a 5 stelle e 94 ristoranti, per lo più specializzati in cucina valdostana, alcuni dei quali accendono i fornelli ad altissima quota garantendo piatti da gourmet a bordo pista. Courmayeur divenne un importante centro turistico già nel 1700, con la scoperta delle acque termali. Ancora oggi la stazione termale di Pré-Saint-Didier, situata a pochi chilometri da Courmayeur, è un luogo frequentato dagli amanti del benessere.
Sciare con gli occhi puntati sul Monte Bianco, solcando le 29 piste e i 70 itinerari fuoripista, sorvolarlo con l’heliski, che offre la possibilità di accedere a luoghi altrimenti irraggiungibili e di guardare il Monte Bianco da una prospettiva diversa e privilegiata, o affidarsi alla funivia per sorseggiare un vin brulé sulla terrazza dei ghiacciai, a quota 3462 metri, è un’esperienza a cui ci si affeziona volentieri. Ecco perché, chi ama il Monte Bianco, a Courmayeur ci ritorna. Non può che tenerne conto il Comune che “prg (piano regolatore)” alla mano, ha fermato l’edilizia privata, favorendo il settore turistico ricettivo. Alberghi e chalet da utilizzare come seconda casa, costruiti coi materiali tipici autoctoni, tra cui la pietra arenaria e il legno di larice, i cui costi, a parte i vincoli paesaggistici, oggi sono piuttosto rilevanti.
Una casa a Courmayeur costa in media 10 mila euro a metro quadro, molto meno a Morgex, a 1.000 metri di altezza, nota in Europa per i vitigni secolari a bacca bianca da cui si ricava un eccellente “bianco” profumato. Una lieve contrazione della domanda immobiliare in realtà c’è stata, ma a farne le spese sono state soprattutto le località della Bassa Valle, negli ultimi anni bersaglio del ceto medio piemontese e lombardo. Nessun contraccolpo per le capitali dello sci, dove si va dai 2 mila euro di Valtournanche ai 9.500 di Courmayeur, passando per i 4.500-5 mila di La Thuile e Gressoney.
Tra gli alberghi più interessanti c’è Villa Novecento, che ha la storia di una villa dalle origini antiche, in cui i ricordi di generazioni passate si susseguono, colmando di particolari ogni angolo di essi. Tessuti pregiati, mobili d’epoca, calde e accoglienti camere con vista sulla catena del Monte Bianco forniscono fascino e originalità a questo albergo. Lo stile contemporaneo caratterizza il Cresta et Duc, un albergo che ha nel ristorante uno dei punti di forza, per atmosfera, servizio e squisita cucina tradizionale montana: un’affascinate casa alpina per le delizie del palato.
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