Spoleto: patria dell’olio e delle opportunità
Chi non conosce l’olio Monini? Con una produzione di trenta milioni di litri d’olio l’anno e 130 milioni di fatturato, il gruppo Monini rappresenta una delle eccellenze dell’olio Made in Italy.
Una tradizione di qualità
L’azienda, fondata nel 1920 a Spoleto, oggi è guidata da Maria Flora e Zefferino Monini, che proseguono l’impegno per una produzione orientata alla qualità. “Rispetto ai competitors ci distinguiamo per l’appartenenza al territorio spoletino”, dichiara a Ville&Casali Zefferino Monini, presidente ed AD dell’azienda, nipote del fondatore, suo omonimo. Questa è di per sé una rarità, dato che nel Centro Italia solo il 15% delle aziende familiari resiste così a lungo, ancora di più se, per salvaguardare l’identità del marchio e i 110 posti di lavoro in Italia sta affrontando le sfide più complicate, a incominciare dalla crisi che, nel 2013, ha fatto calare il mercato del 10%. Da tre generazioni la famiglia seleziona gli Oli Extra Vergine di Oliva scegliendo solo frantoi dove le condizioni di igiene, gli impianti di trasformazione e lo stoccaggio delle olive e dell’olio siano ineccepibili, sempre nel rispetto della migliore tradizione olivicola.
Un’azienda all’avanguardia ma ancora animata dalla passione artigianale per proporre ai suoi consumatori una qualità superiore. Ma i tempi cambiano e bisogna adeguarsi.
Delocalizzare aumenta la produzione
È così che l’azienda, presente in 58 Paesi nel mondo (il primo mercato è la Russia, ma c’è anche un oleificio negli Stati Uniti e una forte presenza commerciale in Polonia e Svizzera), ha deciso di delocalizzare in Australia parte della produzione. Infatti, dei 27,3 milioni di litri di olio prodotti l’anno scorso (di cui l’85% di qualità extravergine), solo l’1,5% è arrivato da olive raccolte in Italia, nelle storiche colline intorno a Spoleto, o nel distaccamento pugliese. Il resto viene prodotto in Australia, dove in un’area di 700 ettari nel Nuovo Galles del Sud sono state trapiantate 106mila piante italiane e dove ogni albero rende 45 Kg di olive rispetto ai 12-15 kg di quelle umbre. “Non siamo andati in Australia per il costo della manodopera, che anzi è simile a quello europeo”, precisa Zefferino, “ma perché la stagione invertita ci permette di realizzare due cicli produttivi l’anno, e perché le caratteristiche del terreno consentono la crescita di alberi più robusti e quindi più produttivi di quelli che crescono sulle pendenze collinari, che però garantiscono varietà e qualità superiori”.
Territorio da esplorare
L’area di Spoleto, di Perugia e di tutta l’Umbria, ricca di prodotti tipici locali, con il suo panorama incantevole e i suoi molti borghi, offre grandissime occasioni di investimento. Chi volesse può consultare gli articoli che abbiamo dedicato a questo territorio nel numero di maggio di Ville & Casali. Se l’hai perso o se vuoi rileggerlo, puoi scaricare la nostra app e consultare la versione digitale della rivista. Basta fare clic su questo collegamento.
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