Ricetta pappardelle con carciofi romaneschi
Per chi frequenta i Castelli Romani, Cacciani è un nome talmente noto da rasentare il mito. O meglio, da rappresentare la meta gastronomica imprescindibile per quanti passano a Frascati. Il ristorante nacque nel lontano 1922 con il “nonno” Leopoldo, convinto dal padre Tommaso ad avviare un’attività di ristorazione visto il grande turismo dell’antica cittadina laziale (alcuni piatti ideati all’epoca da Leopoldo – il crostino alla provatura, il pollo alla diavola, il fritto di verdure – sono tutt’oggi presenti in carta).
Negli anni ’50, Cacciani è non solo un punto di riferimento della cucina romana, ma anche meta del jet-set. Quindi rimane per oltre vent’anni un ristorante di alto livello più che una semplice alternativa gourmet alle trattorie e alle “fraschette” che popolavano Frascati. Ma dalla fine degli anni ‘80 la ristorazione dei Castelli Romani è cresciuta sia in quantità sia in qualità, così Cacciani si è ritrovato nella posizione di non essere più “il solo”, ma è in questo momento che entra in gioco la terza generazione di famiglia, con Leopoldo, Caterina e Paolo. Ed è proprio quest’ultimo, abile chef ma anche sommelier, a proporre la ricetta tipica.
Pappardelle con “Carciofi romaneschi” |
- 4 carciofi
- 400 g. di pappardelle all’uovo
- 100 g. di Pecorino Romano grattugiato fresco
- 100 g. di guanciale
- 100 g di “Cacio Fiore” di Columella
- un mazzetto di mentuccia
- un bicchiere di Frascati
- 3 spicchi di aglio
- sale
- pepe
- olio
- peperoncino
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- Togliere le foglie più dure e tagliare il carciofo dal gambo alle foglie superiori.
- Affettarlo in piccoli spicchi e metterlo in acqua e limone per non farlo annerire.
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- In una padella, far rosolare l’aglio nell’olio, quindi aggiungere il guanciale e, infine, i carciofi.
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- Dopo alcuni minuti a fuoco vivo, sfiammare con il vino, aggiustare di sale e peperoncino e continuare la rosolatura a fuoco moderato; nel frattempo, cuocere le pappardelle in acqua.
- Al termine, fuori dal fuoco, aggiungere il Pecorino Romano e amalgamare con un mestolo di acqua di cottura della pasta.
- Scolare quest’ultima molto al dente e mantecarla nella padella fuori dal fuoco, aggiungendo una fetta di cacio.
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