Nebbiolo: il vino delle Langhe
La varietà d’uva simbolo delle Langhe è certamente il Nebbiolo, che dà vita a diversi vini rossi a denominazione, corposi e tannici, spesso capaci di un grande invecchiamento. Come il più nobile di questi, sua maestà il Barolo, prodotto nel cuore delle colline di Langa, a pochi chilometri a sud della città di Alba, nel territorio che abbraccia 11 Comuni, fra cui proprio quello di Barolo, che ha dato il nome al vino.
Questo nacque a fine ‘800 grazie alla caparbietà di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti, ultima marchesa di Barolo, e da quel momento ha iniziato una scalata che, tra l’ottenimento della DOC nel 1966 e della DOCG nel 1980, l’ha portato alla conquista delle platee più prestigiose in tutto il mondo. Il suo percorso è stato seguito di pari passo dal Barbaresco, che ne condivide anche l’uva, ma se il Barolo ha avuto – e ha tuttora – diversi interpreti illuminati, da Conterno a Giacosa, da Voerzio a Sandrone, da Mascarello a Rinaldi, da Bartolo Mascarello a Ceretto e fino a giovani come Flavio Sobrero, il Barbaresco ha avuto la propria consacrazione grazie ad Angelo Gaja. La stessa varietà a bacca rossa trova espressioni più semplici e fresche nella DOC Nebbiolo d’Alba e si sposa addirittura a varietà internazionali nell’altra DOC Langhe. Ma questo territorio vanta diverse altre denominazioni di valore che coincidono con la varietà d’uva.
Il Dolcetto, innanzitutto, che si declina come le DOCG di Dogliani e Diano d’Alba e la DOC d’Alba, che poi è il vino da pasto più bevuto in zona. Quindi la popolare Barbera, che lega la sua denominazione ancora ad Alba, mentre tra i bianchi se l’Arneis ha la sua residenza nel Roero e lo Chardonnay si nobilita ancora una volta con Gaja, le Langhe rispondono con un’antica varietà autoctona che si sta man mano riscoprendo: Anascetta o Nascetta, in dialetto Anas-Cëtta. In quel di Novello (uno degli 11 comuni del Barolo), ad esempio, la cantina Elvio Cogno (www.elviocogno.com) dà vita a uno splendido bianco, addirittura emozionante, al fianco dei rossi di tradizione.
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