Lago di Bolsena
Il lago di Bolsena occupa la quinta posizione in Italia per estensione e la prima tra i laghi di origine vulcanica. Ricco di tinche, coregoni, persici reali, lucci, carpe e anguille, il lago in provincia di Viterbo, ha da sempre nella pesca una delle più remunerative attività economiche della zona. Anche perché per il resto, oltre naturalmente al turismo, l’economia locale si basa soltanto sulla vite e l’ulivo, in alcuni punti presenti in modo significativo persino a pochi metri dall’acqua.
La totale mancanza di industrie ha favorito in modo decisivo un accettabile stato di conservazione dell’habitat lacustre, facilitato anche dall’esistenza di numerose sorgenti subacquee: la balneabilità è garantita e i pescatori sono addirittura soliti bere l’acqua del lago, oltre d utilizzarla per cuocere la sbroscia, caratteristica zuppa di pesce locale.
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L’itinerario suggerito ha dunque come fulcro il Lago di Bolsena, e partendo proprio dalla cittadina di Bolsena, compie gran parte del periplo del lago, per poi deviare, all’altezza di Montefiascone. I visitatori che vorranno conoscere meglio la zona della Tuscia viterbese, potranno fare una deviazione verso la decentrata Civita di Bagnoregio, irripetibile testimonianza di una città in via di estinzione.
Bolsena, adagiata sui dolci rilievi dei Monti Volsini, che incorniciano la parte settentrionale del lago, è dominata dal Castello, noto anche come Rocca Monaldeschi: si tratta di un fabbricato a pianta quadrata, con quattro torri angolari, risalente al XII-XIII secolo, che ospita il Museo Territoriale del lago di Bolsena. Numerosi reperti archeologici raccolti nella sezione romana appartengono alla città di Volsinii, le cui scarse vestigia sono raggiungibili in pochi minuti, al termine di una bella passeggiata.
Nella parte bassa del paese, si trova la centrale Piazza Matteotti, su cui si affacciano il Palazzo comunale e la duecentesca chiesa di San Francesco. Quasi accanto alla chiesa si apre una porta che conduce al borgo vecchio, quartiere che ha saputo conservare il fascino e l’aspetto di un tempo. Percorrendo la via che lo attraversa interamente, per poi concludersi presso Porta Fiorentina, si incontra, verso la fine, una graziosa piazzetta abbellita da una fontana.
L’itinerario prosegue attraverso la Cassia, direzione Siena: si giunge così a Gradoli, nota per la presenza del maestoso Palazzo Farnese, ora sede del comune. Da qui è possibile proseguire per Latera, Valentano e Capodimonte, percorrendo una strada panoramica tracciata proprio sull’estremità della cresta, che ad ovest del lago, lo separa dalla campagna della Maremma.
Si può altrimenti decidere di proseguire per una strada secondaria, proprio al ridosso del lago, in un’area inizialmente ricca di uliveti, che si apre in deliziose calette. La strada termina all’altezza del promontorio su cui rimangono i resti di Bisenzio, in origine potente città etrusca, distrutta in epoca medievale dai Longobardi e dal papa Urbano IV.
Si giunge poi a Capodimonte, cui si accede percorrendo un lungo viale alberato. Nel nucleo medievale del borgo, abbarbicato su un promontorio di origine lavica, si erge il Castello Farnese, una scenografica fortezza a pianta ottagonale. Da qui si gode una magnifica vista sul lago e sulla vicine Isola Bisentina e Isola Martana, ammantate da una fitta vegetazione ed entrambe proprietà privata.
L’isola Martana si trova quasi davanti a Marta, tipico villaggio di pescatori assai legato agli usi del passato. Il 14 maggio vi si svolge la festa della Barabbata, durante la quale i contadini e i pescatori conducono carri colmi dei loro prodotti sino alla romanica chiesa della Madonna del Monte, accompagnati da un tamburino e da uomini in costume. Nei giorni successivi abitanti e visitatori si danno appuntamento alle ricche libagioni assicurate dalla sagra del Lattarino, che prende il nome dal piccolo pesce abbondantemente presente nelle acque del Lago di Bolsena.
Poco distante, Montefiascone, posta in piena produzione del vino Est Est Est; i due campanili e la grandiosa cupola secentesca del Duomo sono visibili da molto lontano e le danno un’impronta inconfondibile. Il lago non è più accanto a noi ma dai giardini pubblici accanto ai resti dell’antica rocca, in cima alla collina su cui si arrampica la cittadina, si può ammirarlo per intero nel modo migliore, grazie alla strepitosa posizione panoramica.
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