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Ristrutturare: la scelta coraggiosa dell’artista

di Redazione Ville&Casali

Alessandro Valeri, artista multimediale conosciuto a livello internazionale, apre a Ville&Casali le porte della sua abitazione a Narni, in Umbria, un casale immerso nel verde dove ama lavorare e ospitare amici. Mentre è impegnato nella sua ultima mostra alla Biennale di Venezia, curata da Raffaele Gavarro, una spettacolare installazione che si eleva per venticinque metri all’interno del mulino Stuky, visitabile fino al 22 novembre, ci racconta in maniera entusiasta la scelta e gli interventi di ristrutturazione di questo casale che ha un valore storico significativo per il territorio visto che era l’abitazione dei fattori dei Conti Mancinelli Scotti di San Vito, una delle famiglie nobili più antiche di Narni (alcuni storici ne fanno risalire le prime notizie attorno all’anno mille).

Antichità e ricchezza storica

5Il lato nord sembra risalire al ‘400, mentre il resto della casa è stato costruito attorno alla metà dell’800. La data esatta si trova su un dado di marmo conficcato tra le pietre della facciata, con l’iscrizione “1856 P.M. erexit” (P.M. è Paolo Mancinelli). Dal poggio, dove il manufatto si trova adagiato, si può intuire quello che nella preistoria era il lago del Nera e ammirare quella che ora è un’area protetta ben preservata che lambisce la proprietà, costituita da un bosco di tre ettari di querce e lecci e un oliveto di piante secolari di moraiolo. La particolare atmosfera coinvolge tutti gli ambienti fino al bosco antistante la casa dove si trova anche una fonte di acqua potabile, dove le famiglie della zona venivano ad attingere. Il progetto di ristrutturazione è stato ideato dall’artista in collaborazione con l’architetto Andrea Della Sala, che ha saputo ben interpretare la volontà di rigore e l’idea di creare delle visuali verso i quattro punti cardinali.

“Quando abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione avevo un’idea chiara, una visione precisa di come volevo che si trasformasse. Per arredarlo ho usato cose disegnate da me e fatte realizzare da artigiani, alcuni elementi di design, oggetti in cui mi sono imbattuto per caso”.

La difficoltà che viene dal rispetto

4L’abitazione è il tipico casale umbro in pietra, con copertura in travi lignee e coppi del ‘600 e pianelle interne, sotto il tetto, fatte a mano dall’antica fornace di Castel Viscardo. Si distribuisce su due livelli, un piano terra e uno superiore e presenta alcuni passaggi di quota. Ha poche porte in legno di castagno massello che delimitano le camere, i bagni e i due piani. Esternamente, il cotto dei marciapiedi e del patio, realizzato artigianalmente dall’antica fornace di Castel Viscardo, crea zone di relax e punti scenografici sul territorio. La muratura in pietra locale, creata originariamente fin dalle fondamenta, divideva gli spazi creando piccole stanze. Intervenire su questa struttura è stato difficile in quanto, per abbattere le pareti portanti, si è dovuta creare una griglia di supporto in cemento armato che perimetra le stanze. Particolare attenzione è stata dedicata alla luce sia naturale che artificiale. Gli infissi in castagno con doppi vetri, firmati Saint Gobain, inquadrano il verde sempre emozionante. La porta scorrevo le che divide lo studio dal resto della casa è una vera e propria installazione, un telaio in ferro con doghe di legno e una feritoia di cristallo di pochi centimetri che permette di vedere dall’interno verso l’esterno ma non viceversa grazie alla luce che ci si riflette. Nel muro dello studio, al piano terra, esposto a ovest, è stata inserita una grande inferriata (recuperata dalla scala di un palazzo romano del ‘600 adiacente Piazza del Popolo) che fa entrare l’aria e la luce al tramonto. Nello studio al livello inferiore, un lucernario esposto a ovest fa entrare la luce naturale per lavorare, fare ritratti e disegni.

Dettagli e design di qualità

L’impresa che ha seguito i lavori, Adelio e Luca Leonori Costruzioni di Taizzano, ha per questo dovuto lavorare con estrema meticolosità e grande attenzione soprattutto nella realizzazione di alcune finiture, come la resina a terra usata come pavimentazione sulla struttura di riscaldamento a serpentina radiante. Anche i rivestimenti della cucina e dei bagni sono particolari in quanto ottenuti con pigmenti naturali mischiati all’intonaco messo in opera a spatola e mischiato a resina poliuretanica. La cucina rappresenta un luogo importante della casa dedicato a ricevere e ospitare. Firmata Copat, presenta lavelli francesi in porcellana, come si facevano una volta, fuochi semindustriali Smeg e cappa Elica. “Ho personalmente ideato e disegnato la grande scala che collega i due livelli del casale, l’isola della cucina e il tavolo da dodici posti”, afferma l’artista. “Questo oggetto di design è in ferro. L’ho fatto arrugginire un inverno all’esterno e poi l’ho trattato con prodotti naturali. Con la stessa cura ho selezionato le tinte delle pareti. Mi sono ispirato ai colori delle spezie di Al Marché aux Fleurs di Nizza, le ho portate da Crown e mi sono fatto fare i colori per le pareti che mi sembravano più importanti mentre ho scelto il bianco per tutte le altre”.

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