La rinascita del borgo delle Cannelle

di Redazione Ville&Casali

Il Borgo delle Cannelle, il cui nome sembra derivare dall’abbondanza di acqua del sottosuolo, un tempo faceva parte di una immensa proprietà agricola situata nel pieno della Maremma Etrusca ed appartenuta dalla fine del settecento fino alla prima guerra mondiale ai principi polacchi Poniatowski. Per chilometri non si vede una casa, mentre non è raro incontrare qualche esemplare della fauna locale come cinghiali, volpi, caprioli, istrici e tartarughe.


Il piccolo complesso di edifici in pietra era abitato ancora negli anni cinquanta del secolo scorso ma in seguito venne abbandonato e così cominciò un lento e progressivo degrado. La casa principale, i resti di una torre dai poderosi contrafforti in pietra, il fienile e gli annessi erano in parte crollati, per cui l’opera di recupero si presentava particolarmente delicata. Del progetto venne incaricato l’architetto Marco Bartolini Salimbeni che si è trovato di fronte ad un tema impegnativo ma stimolante: far risvegliare a nuova vita l’antico borgo. Così dai ruderi sono risorti i vecchi edifici. Le abitazioni a due piani hanno per lo più mantenuto la tradizionale forma “a capanna” con il tetto a due falde, mentre la torre, l’unica a tre piani, svetta sulla casa ad un solo piano nella quale è inserita.

Particolare cura è stata posta nel riutilizzo dei materiali recuperati dalle demolizioni. Le pietre delle facciate, con inserti di mattoni posti in opera per “legare” la muratura, sono le stesse delle vecchie strutture. Con attenzione sono stati scelti e ricollocati negli spigoli delle case gli elementi angolari, più grossi e squadrati. Le vecchie cornici in pietra di porte e finestre erano oramai irrecuperabili, e l’architetto ha scelto di sostituirle con altre, ordinate in una cava vicino a Viterbo, di un bel colore grigio rosato che bene si armonizzasse con il colore della facciata.

A valle delle case è stata realizzata la grande piscina, dove lo sfioro dell’acqua si confonde con lo sfondo del mare, quasi a creare un collegamento ideale con le isole. La complessa e vasta sistemazione del giardino è stata realizzata su progetto dell’architetto Paolo Pejrone che ha anche curato il rimodellamento del terreno attorno alle abitazioni nel pieno rispetto e fedele alle caratteristiche della vegetazione maremmana.

Di Marco Vivai
Foto di Marina Papa

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