Da masseria a relais: una ristrutturazione efficace

di Redazione Ville&Casali

A Martano, nel Cuore del Salento e della Grecìa Salentina, a soli 21 km da Lecce, a 19 km da Otranto, si presenta il Relais Masseria Capasa, un pezzo di paradiso rurale, tra arte e natura, dove riscoprire il profumo degli alberi di fico e le macchie rosse dei melograni, le albe fresche e il silenzio delle campagne salentine.

Un’incantevole cornice per la Masseria il cui nome proviene dal dialetto locale, dove Capasa significa giara, ossia un vaso che un tempo veniva utilizzato per conservare soprattutto vino e olio.

La storia

Ristrutturare-masseria (5)Il relais è il risultato del restauro di un’antica Masseria, tipica costruzione del territorio pugliese, storica dimora di latifondisti e proprietari terrieri. La struttura risale al 1746 e nel 1874 dopo varie vicissitudini familiari diventa di proprietà del napoletano Carlo Gaetani conte di Castelmola, il cui figlio Salvatore impiegò le proprie risorse per le opere di bonifica della zona. Lo stemma araldico dei Gaetani Castelmola, costituito da uno scudo forgiato con due strisce blu ondeggianti, si trova ancora oggi scolpito sui pilastri ponderali all’entrata della Masseria Relais Capasa. La Masseria è stata trasformata in un Relais de charme composto da sei camere e due “pajari”, antiche e caratteristiche costruzioni rurali molto diffuse nel territorio salentino.

Le camere

Le sei camere sono costituite da diversi corpi di fabbrica indipendenti che circondano la corte centrale, elemento principale intorno al quale si sviluppa tutta la struttura.

Denominate “Corbezzolo”, “Fico”, “Fico d’India”, “Ulivo”,”Arancio” e “Pajara”, nomi delle vegetazioni e degli elementi caratteristici della zona, sono molto ampie ognuna con bagno privato, la suite pajara è una tipica struttura rurale unita ad una mini wellness composta da una vasca/doccia sensoriale, cromo terapeutica e aromatizzata.

Del restauro fa parte anche l’importante recupero dei “Pajari” fabbricati tipici del Salento, simili ai più famosi trulli, a forma di tronco di cono, con pianta circolare o quadrangolare, costruiti anticamente con pietre ricavate dai terreni circostanti “a secco”, ovvero senza l’aiuto di alcuna malta o di alcun sostegno. La masseria ha una disposizione a corte con cortile interno dove si affacciano le camere, la cucina e la reception tutte servite individualmente da ingresso indipendente. All’interno tra la zona cucina, quest’ultima realizzata interamente in pietra leccese, e la lavanderia trova posto la zona pranzo e un living con angolo tv, sala colazione e soggiorno relax che completano la struttura, insieme ad una terrazza solarium attrezzata.

Il relais è dotato di piscina e di numerosi spazi comuni all’esterno dove poter godere del verde e dell’ambiente circostante, in completo relax e a contatto con la natura, tra muretti di pietra “a secco”, uliveti e vasti campi, in una terra ricca di storia caratterizzata di dolmen e menhir, antichissimi resti di civiltà di età neolitica.

Muratura storica

All’interno la maggior parte della muratura è stata mantenuta a vista e solo in alcune zone è stato utilizzato l’intonaco di tipo grezzo con tecnica “marocchina”.

Gli interventi di integrazione architettonica necessari e, in generale, i lavori sugli edifici storici sono stati ridotti al minimo e restano chiaramente leggibili, mantenendo una distanza rispettosa. In tutti i materiali per il restauro o per gli arredi sono stati utilizzati elementi naturali ed ecocompatibili, come calce e pietre locali nel rispetto dell’ambiente e della natura del territorio.

I letti, i lavabi, la vasca da bagno, la cucina, le lampade ed altri elementi di design e complementi di arredo sono interamente realizzati in pietra leccese dall’azienda di famiglia la Bianco Cave che opera nel settore dell’estrazione, lavorazione e trasformazione della pietra leccese da ben tre generazioni.

 

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