Artistiche Visioni in Versilia

di Redazione Ville&Casali

Interni freschi e accoglienti, inquadrati da grandi vetrate affacciate su uno spicchio della campagna toscana. Questa casa di vacanza è stata progettata da Cristina Finucci, architetto e designer, oltre che artista molto apprezzata in Italia e all’estero. Dopo trent’anni di attività nel campo dell’arte e dell’architettura, Cristina Finucci, toscana che ora vive a Madrid, ha infatti dato vita ad una monumentale opera di arte contemporanea di respiro internazionale che ha chiamato Wasteland, un’opera artistica transmediale.

Forte dei Marmi è l’ispirazione

1Questa passione è diffusa negli ambienti di questa abitazione che è impreziosita dalle opere, oltre che della stessa Finucci (come il lavoro in lamiera metallica dal titolo “Due particelle in rotta di collisione”, situato sulla scala), anche di autori emergenti come Alessandra Ragionieri con “Viaggiatori Permanenti”, anch’esso nei pressi della scala. L’abitazione è una dépendance, di circa 220 mq, di una grande villa principale, che appartiene alla stessa famiglia proprietaria dell’immobile. Risale ai primi del Novecento e si trova sul lungomare versiliese. Quando fu costruita doveva essere probabilmente isolata e ora invece è situata nel tessuto urbano. Nonostante questo, gode di un parco privato molto grande. La sua forma è stata dettata dalle distanze da rispettare con gli edifici adiacenti: una scelta quindi obbligata per l’architetto Finucci che, per rispettare la volontà dei proprietari, ha utilizzato legno di vario tipo (rovere, teak, frassino), sia per l’interno che per l’esterno, rispettando i canoni dell’architettura del luogo. Curiosa risulta essere poi la scelta effettuata per le balaustre del terrazzo e dei balconi, realizzate ispirandosi alle cabine di Forte dei Marmi. “Ho poi voluto creare il tetto come quelli che adornavano le case versiliane di un tempo, ovvero con lo stesso tipo di tavole e tegole”, afferma l’architetto e artista toscana. “Con un artificio ho nascosto lo spessore dell’isolante”, confessa poi Finucci. Il legno di teak, utilizzato per il pavimento del piano superiore, è una scelta chiaramente ‘marina’, suggerita dalla proprietaria che ha anche indicato i colori pastello per la realizzazione dei letti e delle tende, nella zona notte. “In tutta la casa”, afferma ancora Finucci, “si respira un’atmosfera equilibrata, una tranquillità dinamica che nasce dal dialogo tra forme e materiali, interni ed esterni”. Mentre la pietra del rivestimento esterno, in corrispondenza della zona giorno, si insinua nell’abitazione caratterizzando le strutture interne come veri setti murari. “All’interno della casa abbiamo generato spazi diversi, tutti comunicanti”, dice ancora l’architetto.

Spazi di fuga per lo sguardo

2Il piano terra è suddiviso in tre zone (cucina, soggiorno, pranzo) da tre pareti attrezzate che lasciano spaziare lo sguardo, mentre il piano superiore comprende due camere da letto e altrettanti bagni. La scala è l’unico elemento verticale che li collega, come “una promenade architettonica che inizia con il percorso di ingresso e si svolge attraverso le diverse atmosfere generate dagli spazi e dalla luce. La scala è un elemento importante della casa; la forma, in particolare, fa parte del mio linguaggio architettonico e artistico, visto che ho realizzato molte opere e architetture con questo genere di volumi”, confessa Finucci. Anche se immersa nel verde, la casa è a pochissimi metri dalla spiaggia e dalle camere; attraverso le vetrate apribili, sembra di essere sul mare. Sempre nella zona notte, sul comodino della camera adronale, spicca la celebre foto di George Tatge “Le magnolie giapponesi”, mentre le immagini nel soggiorno portano la firma di Antonio Lopinto. La casa, poi, si avvale del lavoro di alcuni artigiani locali, come Luca Corfini, che ha ideato le opere del marmo per la cucina. Per la sua velocità di esecuzione, Luca si è meritato il simpatico appellativo di Flash. Sempre in cucina, il bancone è ispirato ai negozi che vendevano cibo per la strada di Ercolano. E’ stato realizzato da un artigiano del marmo del luogo, anche se la scelta dei pezzi colorati e il relativo accostamento è stata fatta dallo stesso architetto. La lezione di stile di questa casa è evidente in ogni ambiente ed è squisitamente italiana: il lusso — quello vero — si nutre di materiali e dettagli ricercati e sofisticati. Ed è tanto più evidente quanto più è visivamente pulito e composto.

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