Piccolo giardino segreto
Se percorrendo il centro storico di una città si ha l’accortezza di guardare con occhio curioso, si possono fare delle vere piccole scoperte e gli angoli verdi sono fra le più inattese. Dietro portoni o vecchi muri capita che si nascondano piccoli lembi di terra dalle forme planimetriche irregolari e, spesso, sovrastati dagli edifici limitrofi. Uno di questi spazi dimenticati si è trasformato in un giardino segreto, ad opera del paesaggista Giovanni Ricca. Nato dalle ceneri di un vecchio orto e frutteto era ormai dimenticato e l’abbandono aveva aumentato quell’atmosfera che ha colpito e affascinato i nuovi proprietari. Le richieste al progettista furono poche e molto chiare: creare uno spazio principalmente da vivere con l’inserimento di una zona pranzo ed un parcheggio, intervenire con una linea progettuale che contrastasse con lo stile contemporaneo dell’abitazione. Le dimensioni ridotte e la forma a “elle” del lotto hanno suggerito l’idea di dividere lo spazio in partizioni più piccole, ognuna connotata da una funzione differente.
Lo spazio a diretto contatto dell’abitazione, ad esempio, è caratterizzato da una zona pavimentata per il pranzo estivo ed è sormontato da un pergolato in metallo e vetro. Una rosa “Mermaid” appoggiata al pergolato incornicia il giardino delle siepi di Bosso che reinterpreta in una versione contemporanea le più collaudate immagini classiche. Vialetti in pietra Luserna e ghiaia indirizzano lo sguardo e il passo verso altre aree, quali il parcheggio in ciottolo di fiume ombreggiato da un secondo pergolato di rose “New Dawn” e verso la zona più interessante e inattesa del giardino rappresentata da una stanza verde riflessa in uno specchio d’acqua. Questa stanza di forma rettangolare è, infatti, costruita e protetta da pareti verdi formate da Edera e Rose e consente, rifugiandosi al suo interno, di estraniarsi dal contesto.
Due aperture verticali nelle pareti permettono di osservare la vasca e tutto il mondo acquatico che vi regna: pesci rossi convivono con Ninfee, Thalie e Fior di Loto, mentre l’ossigenazione è garantita in modo naturale dalle piante ossigenanti e artificialmente da un gioco d’acqua realizzato con una scultura in ferro. Tante Ortensie, Osmanti, Iris e Acanti con volumi e prospettive creano l’illusione di spazi più ampi, mentre Peri da fiore, Cotogni e un grande Giuggiolo completano in verticale quell’armonia d’insieme necessaria alla buona riuscita di un progetto.
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