Cilento, la costa dei miti

di Redazione Ville&Casali

Cilento, la costa dei miti

Siamo nel Cilento, all’interno del Parco Nazionale, in un territorio che reputa l’ospitalità sacra e che della Campania esprime, in maniera ineguagliabile, tutta la richezza fatta di arte e di storia, ma anche di gustosi sapori. Questo viaggio ha inizio da Agropoli, porta naturale della costa cilentana, all’estremità meridionale del Golfo di Salerno, facilmente raggiungibile sia in treno, lungo la direttrice Napoli-Reggio Calabria, che in auto, dallo svincolo di Battipaglia dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

La visita ha inizio nelle stradine del centro storico, visitando la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli nel Cilento. Il borgo antico è raggiungibile a piedi, percorrendo la caratteristica salita degli “scaloni”, per secoli unica via di accesso alla parte alta: si tratta di una serie di gradinate larghe e basse, circondate da un muro di protezione, ornato da merli con estremità sferica che richiamano quelli posti sulla Porta dell’abitato del centro storico. Prendendo la statale 267, superato il rinomato centro balneare di Santa Maria di Castellabate, si raggiunge Castellabate, una tappa da non perdere.

Il borgo si è sviluppato intorno al castello costruito nel 1123, ed è un dedalo di stradine e deliziose piazzette dove si affacciano bar, ristoranti e antiche residenze aristocratiche. Poco distante da questo comune si trova il promontorio di Punta Licosa, l’unica località della Campania ad essere stata contemplata fra le spiagge più belle d’Italia, compresa entro i confini del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. È raggiungibile a piedi attraverso un sentiero, a partire dal porto di San Marco. I suoi fondali sono ricchi di posidonia, che ricopre interi tratti della costa e la natura è selvaggia e incontaminata. Tutta la zona è dominata dal Monte Stella, che supera i 1100 metri d’altezza, da cui si può godere un panorama meraviglioso. Sulle pendici meridionali è arroccato Pollica, un piccolo borgo medievale che fu soggetto all’autorità dell’Abbazia della Trinità di Cava de’ Tirreni fino al 1410. Scendendo sulla costa, sempre lungo la SS 267, si trovano le località turistiche di Acciaroli e di Pioppi.

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Nel Cilento, in particolare Acciaroli, ha guadagnato un posto d’onore nell’immaginario collettivo poiché vi soggiornò Hemingway negli anni Cinquanta, trovandovi ispirazione per uno dei suoi romanzi più celebri Il vecchio e il mare. Bandiera Blu d’Europa, Acciaroli sa conquistare i visitatori anche a tavola, con i prodotti tipici della costa del Cilento, come olio, vino e fichi che rappresentano solo un piccolo assaggio di ciò che di gustoso e genuino si può provare da queste parti. Tra queste valli e montagne nascono, infatti, rarità che non si trovano altrove, come il piccolo fagiolo bianco di Controne o il Marrone di Roccadaspide Igp: il primo si compra contattando Domenico Tancredi e l’Associazione dei Produttori (corso Garibaldi 46, Controne, cell. 339.18.96.058); la castagna di Roccadaspide (particolarmente zuccherina e fragrante) che è poi un piccolo borgo arroccato intorno al suo castello medievale, si acquista da Marron Fonte (contrada Fonte 27, Roccadaspide, tel. 0828.94.30.32).

Tutto il territorio del Cilento è inoltre culla di formaggi e latticini lavorati ancora artigianalmente con latte di vacche e di capre che pascolano libere sui monti: al caseificio La Teggianina (via Pantano, Teggiano, Sa, tel. 0975.70.044) si acquistano, ad esempio, fiordilatte, caciocavallo podolico e ricotte fresche. Eccellenti sono anche i vini di Acciaroli. Sono vini ricchi di storia, che si abbinano perfettamente alla cucina tipica cilentana: povera, semplice, ma gustosissima. Della DOP Cilento esiste un Rosso, un Rosato ed un Bianco, derivanti in prevalenza da uve Fiano; si produce anche una tipologia Aglianico, ottenuta per non meno dell’85 %, con le uve del vitigno Aglianico e con le eventuali aggiunte di quelle di Piedirosso e/o Primitivo. Due sono le aziende vinicole particolarmente attive: quella, ad Agropoli, di Vincenzo Polito, e l’Azienda Vitivinicola Alfonso Rotolo, a Capaccio (SA).

Dopo Acciaroli, è la volta di Velia, uno dei maggiori centri turistici del Cilento, ricco di coste frastagliate ancora perfettamente intatte e stupende grotte marine che rappresentano un unicum in questa zona straordinaria. A pochi chilometri di distanza si trova Pisciotta, il cui antico borgo è arroccato sulle pendici del monte Cavallara. Numerosi sono gli edifici storici da ammirare, a cominciare dallo splendido e imponente Palazzo Ciaccio, così come i resti di un convento francescano risalente al 1500. Ma Pisciotta è soprattutto nota per i suoi possenti ulivi secolari, molti dei quali superano anche i 18 m di altezza: per goderne lo spettacolo, è opportuno seguire una stradina lastricata detta “chiusa”, lungo un percorso di 9 km che, dalla piazza principale del paese, va verso il mare. Essa immette in una serie ininterrotta di ulivi che si chiudono sopra le teste, formando un grande arco generatore d’ombra e di splendidi giochi luminosi, conferendo un’invidiabile peculiarità al territorio. Il poeta Ungaretti ebbe a definirli sparsi come pecore a frotte”, mentre le case di pescatori gli sembravano tanto bianche da essere “tornite dall’aria in peristili”. A Marina di Pisciotta, poco lontano, si organizzano spesso battute di pesca notturna: infatti, tra gli ingredienti più importanti della cucina cilentana, troviamo l’alice di menaica, ottima se conservata sotto sale.

Palinuro è il principale centro di attrattiva turistica della zona del Cilento, mentre, alcuni chilometri più avanti, c’è Marina di Camerota, punta di diamante del turismo cilentano. Il suo nome deriva dal greco kamaròtos che vuol dire “ricurvo”, in riferimento alle numerose grotte calcaree lungo le coste, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici risalenti all’era paleolitica. Il paese è celebre per la produzione di anfore in terracotta create secondo lo stile greco, presenti in tutte le caratteristiche botteghe di questo piccolo centro. Per effettuare l’ultimo tratto del percorso, da Camerota a Sapri, bisogna prendere la strada statale 562, in una cornice naturalistica davvero notevole, caratterizzata da ulivi e pini d’Aleppo. Qui il borgo di San Giovanni a Piro domina il golfo di Policastro: a San Giovanni a Piro si trova l’Abbazia di San Giovanni Battista, risalente al X secolo, fondata dai monaci di San Basilio. Nelle immediate vicinanze si trova il Monte Bulgheria, zona ideale per escursioni naturalistiche in mezzo ai boschi.

di Aldo Mazzolani foto di Corrado Bonomo

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